ELISA
Cronaca

Se l’inverno fa rima con crescita

Elisa

Capobianco

Le premesse affinché la stagione sciistica – meteo permettendo – sia ottima ci sono tutte. E le aspettative sul fronte delle ricadute economico-sociali sull’intero territorio sono alte. La nota dolente però c’è ed è scoprire che alcune attività, addirittura un paio di rifugi, rischiano di non poter aprire per la carenza di personale. Una situazione che appare paradossale soprattutto in un momento storico di crisi economica e occupazionale, un momento in cui il tema politico portante è il reddito di cittadinanza... La provincia è affamata di lavoro e la Montagna è lì, decisa a offrirlo. Che cosa non funziona allora? Gli impianti impiegano, come detto, oltre 300 lavoratori. A questi si devono sommare gli organici dell’indotto diretto quello composto dai dipendenti di alberghi, bar, ristoranti, rifugi, noleggi e scuole di sci: così si sale a quota 3mila occupati. Se invece prendiamo in considerazione l’indotto esterno in cui confluiscono distributori di carburante, gommisti, negozi di articoli sportivi e tutte le altre attività correlate – ha fatto notare ieri Rolando Galli, presidente del consorzio Apm – il numero è destinato addirittura a raddoppiare. Insomma dalla Montagna la spinta all’economia locale che tocca anche tutte le direttrici vicine, da Pistoia a Firenze e fino a Lucca, arriva ed è notevole. Basterebbe cogliere le opportunità.