Sei sculture del maestro Marino Marini lasceranno il Palazzo del Tau di Pistoia per trovare nuova sede nel Museo di San Pancrazio a Firenze. Il trasloco dovrebbe avvenire ad ottobre, e sulla decisione presa dalla Fondazione Marini e dal suo presidente l’avvocato Carlo Ferdinando Carnacini è già pronta a scatenarsi una nuova battaglia. In campo scende la politica, ma anche i cittadini e la voce del notaio Antonio Marrese a rappresentare quella del vecchio Cda, che annuncia di voler impugnare questa disposizione al Prefetto di Pistoia. Ma intanto è lo stesso presidente Carnacini a chiarire la legittimità dell’operazione e a presentare quello che si annuncia come l’unico progetto percorribile per non scontentare Pistoia e i pistoiesi, ovvero di allestire almeno due o tre sale del Palazzo Fabroni con alcune delle opere del maestro.
"Noi trasferiamo solo le opere conservate nella Chiesa del Tau su precisa richiesta e di intesa con la Direzione dei musei della Toscana – spiega il presidente Carnacini –. La Fondazione non farà nulla che non sia autorizzato dalla Soprintendenza, ove richiesto dalla legge: lo spostamento delle sole sei sculture dall’ex chiesa del Tau è stato espressamente chiesto dalla Direzione Regionale Musei, tant’è vero che al sopralluogo del 3 agosto era presente anche la direttrice, Sandra Tucci, con la quale si sta attuando tutta l’operazione. La richiesta è legata alla necessità di interventi sull’immobile in questione. Sono in atto tutti gli adempimenti previsti dalla legge. La commissione scientifica della Fondazione ha dato il via libera. Membri della commissione sono: Flavio Fergonzi, Mattia Patti e Luciano Pensabene Buemi. Le opere saranno trasportate al Museo di San Pancrazio di Firenze dove è in atto una serie di avvicendamenti di opere, legati anche ai prestiti delle opere. Uno dei quali è legato al Comune di Milano per Piazza Mirabello, sede dello studio e della dimora di Marino Marini negli anni che ha passato lavorando a Milano".
Ma ci sarebbe anche un progetto per Pistoia: " Mi permetto di ricordare – spiega il presidente Carnacini – che la Fondazione ha in programma di lasciare a Pistoia: la sede, il centro di documentazione, l’archivio e la didattica. Come anche un certo numero di opere al fine di allestire magari a Palazzo Fabroni due o tre sale. Questo, purtroppo, viene sempre ignorato, anche se lo riaffermiamo, da anni. Quanto riguarda il San Lorenzo, temo che resti una idea utopica del sindaco di Pistoia che non ha mai prodotto un progetto, un piano, una idea".
Deciso a fermare l’operazione si dichiara il notaio Antonio Marrese, membro del vecchio Cda, quale rappresentante di Banca Intesa: "Parlerò con il sindaco, il sovrintendente e soprattutto con il prefetto di Pistoia annuncia il notaio Marrese – e vedremo di stoppare questa ennesima decisione unilaterale. Di sicuro, la Fondazione non può essere gestita in questo modo e soprattutto deve essere nuovamente convocato il Cda. Purtroppo, io non ho avuto la possibilità di accedere al Palazzo del Tau da quando è stato chiuso. Valuteremo la richiesta di un provvedimento amministrativo".
M.V.