Pistoia, 17 giugno 2022 - Comincia a mancare l’acqua in Toscana e quando piove bisogna fare la conta dei danni. Non è un periodo semplice per chi lavora nei campi, soprattutto pensando che ancora, tecnicamente, l’estate non è arrivata.
Oggi probabilmente arriverà un’ordinanza comunale per limitare l’uso dell’acqua soltanto in casa, quindi per scopi igienici e domestici. Ieri infatti tutti i Comuni della Toscana sono stati invitati dall’Autorità idrica regionale (Ait) ad adottare un provvedimento per la tutela della risorse in tutto il periodo estivo 2022.
"Siamo di fronte a una diffusa siccità in ampie parti d’Italia e anche in alcune zone più critiche della nostra regione: la Maremma, la Val di Cornia e l’Isola d’Elba, l’entroterra della Versilia e la Lunigiana – si legge nel comunicato diffuso ieri dall’Ait – La scarsità di piogge finora ha determinato le condizioni di base per una minor portata di fiumi e torrenti e uno scarso riempimento delle falde. Il caldo record di queste settimane ha contribuito ad aumentare il problema, con un maggior utilizzo di acqua potabile da parte di tutti". Secondo l’Ait, "per scongiurare un razionamento di acqua nei prossimi mesi estivi e per evitare disagi concreti a cittadini e turisti" ogni Comune deve disporre, da adesso fino al 30 settembre, la limitazione dei consumi di acqua "ai soli scopi essenziali igienici e domestici". Le violazioni saranno punite con un minimo di 100 euro e un massimo di 500 euro.
Il troppo caldo però ha portato anche la grandine in montagna, con chicchi dal diametro di un orologio da polso. Purtroppo si sono verificati importanti danni alle colture. La denuncia arriva da Coldiretti: "Frutti di bosco defogliati, campi di patate ‘delavati’ e fieno atterrato. Le segnalazioni sono arrivate da decine di imprenditori agricoli della montagna". Grandine e violenti piogge hanno interessato in particolare le aziende di Abetone Cutigliano, che già avevano subito le conseguenze di un’altra grandinata a fine maggio.
"I danni sono stati amplificati del repentino scioglimento di 20 centimetri di grandine – spiega ancora Coldiretti Pistoia –, dovuto alla pioggia violenta che è seguita. Inoltre a valle è stata trascinata molta terra e tutto ciò potrà compromettere la qualità delle patate". Il fieno schiacciato, invece, è destinato a marcire a terra. "Negli allevamenti montani – chiude l’associazione – se il raccolto di fieno si perde o è di scarsa qualità va ricomprato sul mercato: 500/600 euro di spesa per ogni ettaro".