REDAZIONE PISTOIA

Sicurezza e legalità. Le aggressioni ai danni dei sanitari. Il punto del Prefetto

Ieri l’incontro con le forze dell’ordine per fotografare il territorio. Affrontate tutte le tematiche di maggiore attualità e criticità. Compresi i casi di truffe agli anziani e di violenza domestica.

Personale medico e infermieristico in un ospedale (foto d’archivio)

Personale medico e infermieristico in un ospedale (foto d’archivio)

Sul tavolo tutti i temi "caldi" della sicurezza. Non ultimo quello che riguarda il personale sanitario ai danni del quale si registra una crescita delle aggressioni. Ci sono dati nazionali a confortare il problema: nel 2023 – secondo l’ultimo report – sono stati 16 mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e sociosanitario nel 2023 e 18 mila le operatrici e gli operatori coinvolti. Aggressioni per lo più verbali, ma 141 volte sono state fisiche, avvenute prevalentemente nelle aree di degenza o nei pronto soccorso. Prese di mira soprattutto donne, in due terzi dei casi da parte degli stessi pazienti, nel restante terzo da parenti, assistenti o amici.

Ieri il Prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina, ha tenuto una riunione con i vertici provinciali delle forze dell’ordine, per una valutazione congiunta – anche in vista della ripresa delle attività dopo la pausa estiva – dello stato dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia, confermando, al riguardo, la continua attività delle forze in campo nell’opera di controllo e vigilanza del territorio, in chiave preventiva e repressiva di ogni forma di illegalità.

In particolare – spiega una nota – sono state affrontate le questioni relative alle tematiche di maggiore attualità, quali l’immigrazione, la delinquenza comune (ivi compresi i casi di truffe agli anziani e di violenza domestica e di genere), la gestione dei conflitti sociali nonché i rischi derivanti dalla crisi israelo-palestinese tuttora in corso.

Nella medesima circostanza, si è dato risalto al tema delle aggressioni fisiche e verbali ai danni del personale medico e infermieristico, fenomeno che è motivo di preoccupazione per gli operatori impiegati nei presidi sanitari, "le cui rappresentanze saranno a breve ricevute in Prefettura – annuncia una nota – per un approfondimento della problematica e per l’individuazione delle possibili iniziative condivise e delle strategie di intervento".

Un tema, quello delle aggressioni al personale sanitario, sul quale da tempo è accesa l’attenzione anche dei sindacati di categoria che più volte hanno puntato il dito contro le possibili motivazioni che originano il fenomeno. Secondo i sindacati non si tratta di un’escalation casuale: la crescita delle liste di attesa, la carenza di medici di base e di servizi territoriali, le stesse carenze di personale contribuiscono evidentemente ad aumentare la tensione fra gli utenti e i livelli di stress tra il personale.

Ecco perché secondo i sindacati – più volte intervenuti sull’argomento – una strada maestra e quella che deve vedere devono essere sostenute da azioni concrete per risolvere le criticità della sanità pubblica. Due terzi delle persone aggredite sono donne. Gli ambienti più rischiosi risultano essere i pronto soccorso, le aree di degenza, i servizi psichiatrici e gli ambulatori. I principali aggressori sono i pazienti (69%) contro il 28% di parenti.