PISTOIA"Giocando impariamo di più". È partendo da questo presupposto che l’assessorato alle infrastrutture digitali della Regione Toscana, insieme alla scuola Imt alti studi di Lucca e all’associazione di promozione sociale Vento e Vertigine, ha deciso affrontare in maniera ludica il tema della cybersecurity, rivolgendosi ai giovani, nello specifico a 125 studentesse dell’istituto professionale Einaudi di Pistoia, che ieri hanno seguito una lezione-gioco tenuta da esperti informatici e della polizia postale di Firenze. L’esigenza di una lezione mirata nasce anche dal fatto che i rischi per chi naviga in rete senza le adeguate conoscenze sono sempre in agguato e, come è stato spiegato nel corso dell’incontro di ieri, le vittime in molti casi sono adolescenti, che hanno grande facilità di accesso ai social, ma che non sempre riescono a distinguere le insidie che vi si nascondo.
"In un mondo sempre più digitalizzato – spiega il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – è fondamentale riuscire a proteggersi dagli attacchi informatici e mantenere al sicuro i propri dati e le proprie conversazioni. È per questo che abbiamo scelto di coinvolgere prima di tutto gli studenti delle scuole superiori in modo da renderli consapevoli dei tanti pericoli a cui si va incontro navigando sulla rete, utilizzando i social e perfino conversando al telefono". "Proseguiamo con l’iniziativa di Pistoia – aggiunge l’assessore regionale alle infrastrutture digitali, Stefano Ciuoffo – un percorso che abbiamo iniziato nell’ottobre scorso a San Rossore (Pisa). Anche in quell’occasione siamo riusciti a coinvolgere decine di studentesse utilizzando il metodo che permette di imparare giocando. Siamo consapevoli del divario di genere che è presente purtroppo in maniera marcata in tutto il paese rispetto alle materie tecnico-scientifiche e per tale ragione crediamo che le Istituzioni debbano investire risorse e competenze per invertire questo trend.
La transizione digitale che attraversa la nostra epoca è una grande opportunità di crescita e sviluppo ma dobbiamo mettere ciascun cittadino, giovane o adulto che sia, nelle condizioni di utilizzare le nuove tecnologie con consapevolezza. Altrimenti assisteremo all’incremento dei divari generazionali e sociali".
Patrizio Ceccarelli