
La lezione di Manetti (Anmil) agli studenti del liceo: "L’impegno della sanità"
In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro ieri, 28 aprile al distaccamento del Liceo Artistico Petrocchi, è stato organizzato un incontro da Daniele Manetti (Coordinatore e responsabile Commissione malattie professionali e rischio chimico Anmil Regione Toscana e Provincia di Pistoia) a cui, oltre alle autorità, hanno partecipato gli studenti dell’istituto. Scopo dell’evento è stato ricordare le vittime del lavoro, ma anche divulgare l’importanza della tutela della salute. Manetti ha voluto sensibilizzare i presenti sull’incidenza delle patologie legate all’esposizione alle sostanze nocive in alcuni ambienti lavorativi, che spesso sono meno appariscenti di un infortunio, ma che minano lentamente l’organismo: "Negli ultimi due anni, 2023 e 2024, l’aumento delle denunce per malattie professionali in Toscana è stato superiore del 20% rispetto ai due anni precedenti e sempre tra i maggiori aumenti tra le 20 regioni italiane. Le 13.714 denunce del 2024 di malattie professionali della Toscana sono più di tre volte il numero delle denunce di quelle che ci sono state in Lombardia (4.280), dove la popolazione è quasi tre volte superiore a quella della Toscana e una struttura industriale e produttiva altrettanto superiore". Dati che, secondo il responsabile di Anmil, evidenzierebbero una maggiore attenzione da parte delle strutture sanitarie e della medicina del lavoro nel sorvegliare questo tipo di malattie, rispetto a quanto viene fatto in altre Regioni.
"Ma oltre al merito dell’intero sistema – ha detto ancora Manetti – le malattie professionali in Toscana emergono rispetto a tutte le altre regioni grazie anche alla cultura e alle relazioni industriali che sembrano più orientate alla trasparenza e alla collaborazione". Lo stesso accade per la sorveglianza sanitaria in Toscana degli ex esposti alle sostanze cancerogene e all’amianto in particolare, ha sottolineato il responsabile della commissione Anmil: "Sono pochissime le regioni che hanno una sorveglianza sanitaria attiva sugli ex esposti all’amianto con un livello base di screening e un percorso di presa in carico del paziente con un secondo livello specialistico di assistenza al malato".
D.G.