ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

"Silenzio e indifferenza sulla pelle dei migranti"

Matteucci (Centro Don Milani): "Queste persone hanno bisogno di aiuto"

Mauro Matteucci

Mauro Matteucci

"Da volontario impegnato da quasi trent’anni nell’accoglienza dei migranti, ma anche come cittadino, vorrei dire la mia riguardo ai ’trasferimenti’ di migranti da parte del governo italiano nei centri costruiti in Albania, operazione invalidata per la terza volta dalla Corte di Appello di Roma: mi domando se tutti qui soldi non potevano essere spesi per tutti quei settori pubblici in grave difficoltà". A dirlo è Mauro Matteucci, refente del centro Don Lorenzo Milani di Pistoia e volontario di Vicofaro.

"Lavorando per tanti anni nell’immigrazione sono venuto a contatto non solo con un fenomeno epocale, ma soprattutto con la carne viva di tante persone spesso sofferenti per diverse cause – racconta –: ho incontrato ragazze sottratte alla prostituzione coatta, donne violentate nelle prigioni libiche o madri che avevano visto morire i figli nel deserto, giovani che portavano sul corpo i segni delle torture subite o che avevano la mente distrutta, alcuni che sono morti a Pistoia – uno nel nostro centro di accoglienza di Vicofaro – altri con dipendenze da droghe o da alcool. Ho anche visitato alcuni centri in Calabria, dove migliaia, soprattutto africani ma non solo, lavorano da schiavi negli agrumeti, dormendo in baracche o all’addiaccio anche d’inverno".

"Nel nostro centro di accoglienza sono passati in quasi nove anni oltre cinquecento migranti africani, spesso in condizioni di grave disagio – prosegue Matteucci –, senza che mai le istituzioni locali e regionali abbiano impiegato risorse per venire incontro alle esigenze, anche sanitarie, dei migranti, per non parlare delle persecuzioni con ordinanze, multe, ingiunzioni. Colpiscono il silenzio e l’indifferenza della mia città – compresi cattolici e cosiddetti ’progressisti’, fatte poche coraggiose eccezioni – in una preoccupante regressione civile, politica e umana, che riguarda anche l’intero Paese. Tutto ciò, anche da ottantenne impegnato costantemente nel sociale soprattutto nella scuola, suscita la mia più ferma indignazione come cittadino, come educatore, come cristiano – conclude Matteucci – e mi spinge a resistere con ancora più convinzione secondo l’insegnamento di don Milani: ’se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri’".