Sono giorni roventi per quel che concerne il mondo della scuola, alla luce della necessità di andare ad attingere alle graduatorie per completare gli organici sia di docenti che di personale Ata e, come purtroppo da tradizione, non mancano i problemi e le perplessità su ciò che succederà nelle prossime tre settimane in attesa di sentir suonare la prima campanella del nuovo anno scolastico. "Siamo ancora lontani dai numeri effettivi che servono per far funzionare la scuola – afferma la segretaria provinciale di Flc Cgil, Lucia Bagnoli – e di conseguenza occorrere attingere ai contratti a tempo determinato. Per quanto riguarda i docenti, con ieri, si è chiusa la parte relativa ai ruoli che arriva ad avere una mancanza di ben 162 posti che sono liberi e vacanti e che, per scelta del Ministero, non verranno coperti con contratti indeterminati".
Sempre come tradizione, purtroppo, il discorso si fa ancora più complicato quando di mezzo ci sono le insegnanti di sostegno e l’assistenza a ragazzi disabili. "Avremo la stabilizzazione dei docenti sul sostegno – aggiunge Bagnoli – con contratto a tempo indeterminato di 44 posti fra tutti gli ordini e gradi, arrivando al numero complessivo di 614 posti in organico di diritto e 928 in organico di fatto. Numeri che non possono garantire la continuità tanto sbandierata da questo Governo, né tantomeno la serenità degli alunni più deboli e dei loro docenti". Resta il problema, come detto inizialmente, dei 162 posti vacanti e liberi che sta creando del forte malumore fra i docenti precari che si ritrovano con un contratto "congelato" pur avendo superato i concorsi necessari per entrare di ruolo.
"Il problema si è creato con i concorsi banditi nel dicembre 2023 legati al Pnrr: proprio per questo collegamento, hanno surclassato i precedenti e la priorità delle assunzioni è stata data a queste graduatorie e quindi i vantaggi vanno a chi ha superato le prove da poco tempo. E così succede che i docenti che hanno superato i concorsi negli anni scorsi rischiano di non entrare a tempo indeterminato, buttando alle ortiche la loro esperienza e il superamento del concorso ordinario. L’indizione di nuovi concorsi rischia di penalizzare i precari vincitori di concorso perché i posti vacanti vengono riservati per future selezioni".
Come segnalato dal sindacato dei lavoratori, il concorso Pnrr ha comportato un sovrapporsi di appuntamento fra risposte per accettare il posto e le commissioni per l’esame di maturità: così alcuni non sono ancora terminati, non esistono le graduatorie, per cui i posti su cui dare i ruoli sono stati accantonati e su questi posti verranno assunti supplenti che perderanno il posto se la graduatoria verrà prodotta entro il 10 dicembre prossimo.
"Se questo scenario divenisse definitivo ed aggiornato – conclude Lucia Bagnoli – si vanno a creare due storture: la prima riguarda la mancata continuità a chi va a scuola mentre la seconda è il ripristino del contratto senza scadenza ma fino all’avente titolo".
S.M.