REDAZIONE PISTOIA

Sit in davanti al distretto: "Ora pediatra e servizi"

La protesta ieri mattina a Masotti con i cartelloni e le richieste ad Asl e Comune "Le famiglie si devono spostare per una visita, non c’è punto prelievi e vaccini".

La protesta davanti al distretto sanitario di Masotti

La protesta davanti al distretto sanitario di Masotti

Un sit in davanti al distretto sanitario di Masotti, per manifestare contro l’amministrazione comunale e l’Asl. E’ la protesta messa in atto ieri mattina dagli esponenti del "gruppo promotore della petizione popolare contro la dismissione del distretto sociosanitario di Masotti", che nei mesi scorsi avevano lanciato una petizione per chiedere il potenziamento dei servizi ambulatoriali ed evitare il ridimensionamento della struttura. I manifestanti si sono ritrovati davanti all’edificio, esibendo cartelloni che chiedevano conto dei mancati riscontri da parte della giunta e dell’Azienda Sanitaria alla luce delle circa seicento firme raccolte dalla petizione. A Masotti è arrivato lo scorso ottobre il dottor Francesco Colombo come medico di famiglia (presente in ambulatorio cinque giorni a settimana: il lunedì e il mercoledì dalle 15 alle 18 e il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 12) ma si tratta di una soluzione-tampone, in quanto rimarrà con tutta probabilità sino alla prossima estate. In una delle scorse sedute del consiglio comunale, l’assessore alla sanità Ilaria Gargini aveva fatto sapere di aver incontrato il dottor Colombo ed annunciato la prossima attivazione del servizio di prelievi ematici su appuntamento, lasciando presagire un ulteriore incremento dei servizi.

I promotori della raccolta firme hanno tuttavia posto l’accento sulle carenze che la struttura continua a quanto pare ad avere, richiedendo un maggior impegno e non risparmiando "stoccate" sia all’Azienda Sanitaria che agli amministratori comunali. "In questa struttura non c’è ancora il pediatra, non c’è la segreteria, non c’è il punto prelievi e vaccinazioni, non ci sono le assistenti sociali – hanno spiegato i manifestanti - i soggetti più fragili, che sono quelli maggiormente bisognosi di cure mediche, per potersi curare sono obbligati a spostarsi più volte il mese alla Casa della Salute di Casalguidi, a circa quindici chilometri di distanza, con relativo dispendio di tempo e di soldi. E per i bambini le famiglie sono costrette a spostarsi nelle zone limitrofe, come Pistoia e Quarrata, se hanno la fortuna di trovare un pediatra disponibile".

Giovanni Fiorentino