Prigioniero della Sla: “Andrea, noi ci siamo”. Grande mobilitazione per il giovane

La Misericordia di Montale pronta ad accompagnare gratuitamente Giardina per fare la fisioterapia alla Maic. La Società della Salute ha autorizzato subito il trasporto

Andrea Giardina nella casa dove vive, senza l’ascensore

Andrea Giardina nella casa dove vive, senza l’ascensore

Pistoia, 17 ottobre 2024 – C’è stata una mobilitazione di singoli cittadini e di associazioni per aiutare Andrea Giardina, 42 anni, malato di Sla che dal primo ottobre deve pagarsi di tasca proprio il trasporto a un centro di riabilitazione e vive in un appartamento non dotato di ascensore. La prima a farsi avanti è stata la Misericordia di Montale che ha telefonato alla nostra redazione per avere il contatto della famiglia di Andrea e offrire la propria disponibilità a effettuare il trasporto gratuito.

«Noi mettiamo a disposizione un nostro mezzo – dice il direttore dei servizi della Misericordia di Montale Massimiliano Corrieri –, lo abbiamo comunicato alla mamma di Andrea il giorno stesso dell’uscita dell’articolo su La Nazione e la signora ne è rimasta molto contenta, ora stiamo concordando i particolari organizzativi sulla base delle esigenze della famiglia. I dettagli sul numero di trasporti da effettuare dobbiamo ancora definirli, ma di sicuro per servizi di questo genere la nostra associazione non si tira indietro come del resto ha sempre fatto».

La Misericordia di Montale non smentisce la sua abituale prontezza ed efficienza a mobilitarsi per iniziative di solidarietà, un’attitudine che ha dimostrato sia nelle emergenze collettive come quella dell’ultima alluvione sia in situazioni meno visibili, ma ugualmente importanti, come l’aiuto a singole famiglie in stato di necessità. Il caso di Andrea Giardina ha suscitato molta commozione nei nostri lettori, molti dei quali, dopo aver letto l’articolo a firma di Linda Meoni, si sono messi in contatto con la nostra redazione per sapere come fare a dare un proprio contributo. «Vorrei aiutare questa persona – ci ha scritto un lettore che non vuole che venga pubblicato il suo nome – sono disponibile a provvedere a pagare personalmente due mesi di trasporti, ma senza apparire in nessun modo».

Si ricorda che Andrea Giardina, dal primo ottobre, paga 35 euro per ogni trasporto al centro di riabilitazione della Maic dove si reca due volte la settimana. Due mesi di trasporto, che è l’offerta del nostro lettore, equivarrebbero quindi a 580 euro. Il nostro generoso lettore si è anche detto disponibile a informarsi per possibili trasporti gratuiti presso la Fratellanza Militare dove ha svolto attività di volontariato per tanti anni.

Andrea e la mamma Anita hanno raccontato di aver avuto a disposizione per un certo periodo venti trasporti gratuiti forniti dalla sanità pubblica, ma una volta esaurito quel numero e avendo ancora bisogno di fisioterapia hanno dovuto pagare il trasporto essendo impossibilitati a raggiungere il centro di riabilitazione con mezzi propri. Andrea infatti a causa del peggioramento della sua malattia è su una sedia a rotelle e il suo appartamento non è dotato di ascensore.

Sul caso di Andrea abbiamo ricevuto ieri una nota da parte della Società della Salute Pistoiese che ci scrive quanto segue: «In merito all’articolo comparso ieri sulla cronaca del vostro giornale dal titolo “Prigioniero della Sla. Senza ascensore e costretto a pagare il trasporto per le cure“, la Società della Salute Pistoiese precisa, per quanto di sua competenza, di aver provveduto ad autorizzare il trasporto, come previsto dalle delibere regionali per i pazienti fragili, dal momento in cui è prevenuta la richiesta».

 Giacomo Bini