PIERA SALVI
Cronaca

"Smith & Wesson", destini che si incrociano

Il Teatro dell’inutile porta in scena giovedì sera al Bottegone il testo di Baricco. In concorso alla XVIII edizione del "Rafanelli"

Un momento dello spettacolo in scena giovedì 20 febbraio alla Casa del popolo

Un momento dello spettacolo in scena giovedì 20 febbraio alla Casa del popolo

"Smith & Wesson" va in scena giovedì 20 febbraio (ore 21.15) al teatro della Casa del popolo di Bottegone. Una storia che non parla affatto della nota azienda americana di armi da fuoco fondata nel 1852. E’ solo una curiosa coincidenza dei nomi dei due protagonisti che sono, appunto, il signor Tom Smith e il signor Jerry Wesson. Il testo è di Alessandro Baricco (scrittore, sceneggiatore, critico musicale e conduttore radiofonico e televisivo), ed è portato in palcoscenico dalla compagnia teatrale Il Teatro dell’inutile, per la regia di Daniele Torrini. Lo spettacolo "Smith & Wesson" è in gara alla diciottesima edizione del concorso teatrale per compagnie amatoriali "Fabrizio Rafanelli".

"Sembra l’inizio di una barzelletta – spiega il regista –. Siamo nel 1902, un pescatore di cadaveri, un sedicente meteorologo, una ragazzina che sogna di fare la scrittrice e una maitresse cinica e in là con gli anni si incontrano alle cascate del Niagara. E si preparano per un’impresa epica. Una barzelletta dal finale agrodolce, una strana barzelletta in cui ridi durante il racconto, ma non sul finale. Un gioco incalzante – prosegue Daniele Torrini –, da far trattenere il fiato, in cui si incrociano le vite dei quattro protagonisti di questa storia allegra e profonda. Un intreccio di destini che lascerà un segno profondo e porterà a un cambiamento importante nelle vite del trasandato Jerry Wesson, del composto Tom Smith, della giovane giornalista Rachel Green e della bella e cinica signora Higgins". Lo spettacolo si muove attorno a scenografia minimale, che rappresenta i vari luoghi dell’azione scenica: un tavolaccio, una branda e una cucina per identificare la baracca di Wesson. Una panchina per l’isolotto. Una poltrona per la maison della signora Higgins e la grande botte attorno alla quale ruota tutta l’azione.

"Il ritmo è allegro e tranquillo in principio – commenta ancora il regista –, ma corre poi sempre più veloce, incalzante, verso l’impresa che si deve compiere. Una corsa che aumenta sempre più lasciando lo spettatore con la voglia di sapere cosa sta per accadere. Poi un silenzio. Una pausa. Torna la serietà delle emozioni, il tempo è passato, tutto è compiuto, non si torna indietro. Si semina, si raccoglie. Tutto qui. Il finale è pensato con la scena completamente vuota, un’atmosfera distesa dopo la tempesta passata. Un ricordo di come tutto è iniziato e di come tutto è cambiato da allora. Riflettere a mente fredda, questo – conclude Torrini – sembra voglia dirci quell’aria rilassata".

Il concorso "Fabrizio Rafanelli" è organizzato dall’associazione culturale Zona Teatro libero e comune di Pistoia, in collaborazione con Unione italiana libero teatro, Arci Pistoia, Casa del popolo di Bottegone, Unicoop Firenze sezione soci di Pistoia e Amici del Vallecorsi per il teatro, con il sostegno della Fondazione Caript. Per tutti gli spettacoli in programma al concorso "Fabrizio Rafanelli" l’ingresso è gratuito.

Piera Salvi