Una vigilia di ferragosto da incubo per la Montagna Pistoiese, sono stati cinque gli interventi che il Soccorso Alpino ha dovuto effettuare, diversi in condizioni tutt’altro che facili. Non sono bastati gli elicotteri ed anche i volontari hanno stentato a fare fronte a risolvere tutte le situazioni che si sono verificate. Da domani verrà istituito all’Abetone un presidio stabile per cercare di fare fronte alle emergenze. I volontari a disposizione del Soccorso Alpino Speleologico Toscano sono una quindicina, tutti dotati di una formazione di prim’ordine, a questi si aggiungono gli uomini della Guardia di Finanza e quelli dei Vigili del Fuoco ma, quando le presenze diventano numerose come in questi giorni il rischio di non farcela diventa concreto. La giornata del 14 agosto si può sintetizzare così: a Prato Bellincioni L.A. fiorentina di 65 anni, si è infortunata a una caviglia percorrendo la strada forestale, alla Selletta un bambino di quattro anni si è fratturato ulna e radio ed è stato trasportato con il mezzo fuoristrada della Misericordia di Abetone, per essere inoltrato all’ospedale dove ha ricevuto le cure del caso, sul Monte Gomito abbiamo avuto un soccorso per distorsione della caviglia, ugualmente all’Orto Botanico. Al Lago nero una signora si è procurata la frattura del bacino ed è stata trasportata in barella su un dislivello di 250 metri fino alla zona dove poteva atterrare l’elicottero di Pavullo che, non essendo dotato di verricello ha raccolto l’infortunata nei pressi del Bivacco. Alla fine della giornata si è dovuto prendere nota che gli elicotteri a disposizione sono insufficienti e i volontari si sono dovuti sobbarcare un super lavoro che li ha messi a dura prova. Il caos generato dalla numerosità degli interventi è testimoniato anche dal fatto che, ad esempio, la Pubblica Assistenza di Maresca è dovuta intervenire al Lago Nero quando ci sarebbero state associazioni molto più vicine. Dal Soccorso Alpino viene fatto rilevare che, degli infortunati di ieri molti erano attrezzati in modo abbastanza adeguato ma, essendo la montagna tanto affascinante quanto impegnativa, un supporto maggiore da parte delle Istituzioni non guasterebbe. La Montagna, ci dicono è ‘invasa’ dagli escursionisti in fuga dalle città, anche senza essere particolarmente distratti, gli infortuni sono sempre possibili e le forze a disposizione per soccorsi, anche di piccola entità, portano via risorse umane che sono, purtroppo limitate. Giova ricordare che gli uomini del Soccorso Alpino sono formati per risolvere emergenze anche di straordinaria gravità che, talvolta si verificano, l’appello è alle istituzioni per avere maggiori risorse e agli escursionisti affinché abbiano la massima prudenza.
Andrea Nannini