REDAZIONE PISTOIA

Soffocata dal figlio Ruscio resta in carcere E la famiglia si prepara a dire addio a Ottavina

Il tribunale di sorveglianza ha revocato la detenzione domiciliare. Nulla osta per i funerali, domani, in forma strettamente privata.

Soffocata dal figlio  Ruscio resta in carcere  E la famiglia si prepara  a dire addio a Ottavina

Soffocata dal figlio Ruscio resta in carcere E la famiglia si prepara a dire addio a Ottavina

Il tribunale di sorveglianza di Firenze, ha notificato, come era prevedibile, alla luce della doppia evasione e della recente, tragica vicenda, la revoca del regime di detenzione domiciliare a cui era sottoposto il ragioniere sessantenne Patrizio Ruscio, reo confesso dell’omicidio dell’anziana madre, Ottavina Maestripieri. La notifica ha raggiunto nella tarda mattinata di ieri il suo difensore, l’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze. La detenzione domiciliare, con una finestra di permesso dalle dieci di mattina a mezzogiorno, era stata disposta dopo una condanna passata in giudicato per truffa. Ruscio sarebbe stato libero nel corso del prossimo agosto. Resta dunque in carcere. L’udienza camerale che lo riguardava si è svolta martedì mattina, in sua assenza (e con la sua rinuncia). Coincideva con l’interrogatorio, da lui stesso richiesto e che lo ha visto confessare, davanti ai magistrati inquirenti, di aver ucciso la madre, soffocandola, durante un violento litigio scoppiato alle sei e mezzo della mattina del primo giugno scorso nell’appartamento di via Monteverdi, dove Ottavina, che aveva novant’anni, viveva da sola. Ruscio aveva violato la detenzione domiciliare per andare a dire alla madre che non aveva gli ottomila euro per pagare, entro il 5 luglio, l’affitto annuale di via Monteverdi e su cui incombeva lo spettro dello sfratto.

I carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale e della Stazione di Pistoia stanno proseguendo gli accertamenti che, dopo la confessione, sono tutt’altro che diminuiti, nel ritmo e nella quantità. Sotto la direzione dei sostituti procuratori Linda Gambassi e Leonardo De Gaudio stanno svolgendo ora tutti i riscontri di quanto è emerso dal lungo interrogatorio di martedì mattina che è durato più di tre ore. Tanti sono i segmenti investigativi che, alla fine, confluiranno tutti (è una nostra ipotesi), in una possibile richiesta cautelare che lo raggiungerebbe in carcere, e in una altrettanto possibile richiesta di giudizio immediato, come si aspetta il suo difensore, per omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare. Ci vorranno ancora diversi giorni prima che le relazioni dei consulenti della Procura (un medico legale e un genetista forense), con i risultati delle analisi svolte durante l’autopsia sul corpo minuto di Ottavina, siano sulle scrivanie dei magistrati. E ci vorrà tempo prima che sia disponibile la consulenza informatica in corso sui due computer e sui due cellulari sequestrati a Ruscio il giorno del suo arresto per la sua prima evasione, la mattina del delitto. Tutto a comporre un quadro preciso e dettagliato che, insieme alla confessione, costituirà la base per i passi successivi della Procura.

Intanto, ieri mattina, la salma di Ottavina è stata liberata e la magistratura ha concesso il nulla osta per lo svolgimento dei funerali. Il corpo era stato trattenuto nell’eventualità che fossero necessari altri accertamenti, una decisione sempre preferibile a una esumazione, ulteriore sofferenza per una famiglia già provatissima. Ora dunque sarà possibile dirle addio e sarà domani, con una cerimonia che, come sempre abbiamo sottolineato in questi giorni, si svolgerà in forma strettamente privata.

lucia agati