
Elisa Mannocci, Leonardo Perugi, Federico Nesi e Giacomo Millarini
"Tutti ci chiedono dove lavoriamo, nessuno che chieda se siamo felici". Inizia con la lettura di questo messaggio inviato da Marco Piantini, giovane ingegnere ambientale montalese ora a Padova per ragioni di lavoro l’incontro intitolato "Paola ai giovani" organizzato dalla Prepositura di Montale. Protagonisti quattro giovani di Montale, dai 20 ai 30 anni, che di fronte a un salone parrocchiale gremito di gente hanno parlato di se stessi, del loro percorso esistenziale e professionale, raccontando esperienze, scelte di vita e di studio, avventure, incontri, momenti critici e riprese di fiducia. Ha fatto da conduttrice Gianna Risaliti.
Per primo ha parlato Leonardo Perugi, eletto sindaco a 24 anni del comune di Toano, in Provincia di Reggio Emilia, che ha trascorso i primi 19 anni della sua vita a Montale, prima di trasferirsi nel paesino emiliano. "La mia fidanzata mi disse che mi avrebbe lasciato se mi fossi candidato – ha raccontato – anche la mia mamma mi invitava a non farlo per un senso di protezione, ma a un certo punto ho capito che è inutile chiedere agli altri quando sapevo già cosa volevo fare". Entusiasta del suo ruolo di sindaco, Leonardo ha detto: "Non c’è cosa più bella di avere ogni giorno il contatto coi cittadini".
Elisa Mannocci è un ingegnere edile mamma di due bambini piccoli che ha deciso di dedicarsi alla famiglia lasciando il lavoro: "E’ una scelta che mi è costata, ma ne è valsa la pena e non tornerei indietro".
Elisa ha raccontato le difficoltà in una scuola superiore: "Con professori che non hanno saputo trasmettere passione per le materie studiate" e invece la bellissima e gratificante esperienza nella magistrale all’Università. "Ho trovato subito lavoro – ha detto – ma con una retribuzione bassa e ingiusta".
Giacomo Millarini, definito nel programma dell’incontro "cacciatore di avventure", ha tessuto l’elogio della curiosità e dell’intraprendenza raccontando la decisione di lasciare un lavoro al computer e di andare un anno in Australia insieme a un amico avendo la sensazione "di avere nelle mie mani la scelta da fare". "Ho conosciuto un’altra realtà bene diversa dal piccolo paese di Montale dove sono nato e cresciuto – ha detto – ma poi sono tornato e Montale è sempre la mia casa, in fondo si sente il bisogno di andare per poter tornare e raccontare". Ora Giacomo ha in programma un altro viaggio in Costarica per un progetto di volontariato. Federico Nesi è un ingegnere meccanico dottorando di ricerca a Firenze nel settore areonautico. "Tutti ce la possono fare – ha detto – non sono mai stato il primo della classe, io trovo vitalità nel rapporto con gli altri, per questo il periodo del covid è stato il più duro, sono entrato in una crisi personale da cui sono uscito spogliandomi di tutte le maschere e ho ripreso contatto con me stesso".
Giacomo Bini