
Luca Blandino, 38 anni, nato con il nome di Serena
Pistoia, 20 gennaio 2016 - «RINVIATO a giudizio». Un post scherzoso su Facebook per comunicare a tutti gli amici della rete che c’è ancora da aspettare per ottenere quel nome sulla carta d’identità. Luca anziché Serena. Luca Blandino, per la precisione. Del resto, le immagini del profilo parlano chiaro: barbetta incolta, addominali, e spalle larghe. L’aspetto è quello di un uomo, un giovane uomo. Ed è questo quello che conta per Luca: poter essere riconosciuto dalle persone per quello che oggi è. Dai colleghi della residenza sanitaria in cui lavora come operatore socio sanitario. Dagli amici con cui esce la sera. E persino da un impiegato qualunque di un ufficio qualunque, che gli chieda il documento d’identità, senza essere costretto a dare spiegazione del perché lui, nato Serena 38 anni fa, a un certo punto abbia deciso di diventare Luca.
Ieri il Tribunale di Pistoia ha rinviato l’udienza al prossimo 16 febbraio. Per quella data Luca Blandino, che è difeso dall’avvocato Andrea Toccafondi del foro di Pistoia, saprà se potrà avere l’aggiornamento del suo nome sul documento d’identità e il cambio di attribuzione del sesso nel registro anagrafico. Un aggiornamento che gli è stato prima accordato e poi, a distanza di due anni, e a distanza di due interventi (quelli di asportazione del seno e poi dell’utero, oltre alla terapia ormonale e al percorso psicologico), negato dal Tribunale di Pistoia.
LA MOTIVAZIONE è che Blandino non si è ancora sottoposto all’intervento chirurgico di ricostruzione dell’organo maschile. Questa la motivazione depositata dal giudice di Pistoia. Il legale di Luca, l’avvocato Andrea Toccafondi del foro di Pistoia, la definisce un’interpretazione restrittiva della norma che disciplina la rettificazione di sesso. E in effetti, la legge (la numero 164 del 1982), parla di «trattamento medico chirurgico di adeguamento del sesso», lasciando aperta l’interpretazione. Ma tutta la giurisprudenza e la stessa Cassazione, con una sentenza dello scorso luglio, ha stabilito che la ricostruzione dell’organo sessuale non è vincolante. Basta, in sostanza, che il percorso intrapreso dal soggetto sia irreversibile. Per esempio, nel caso di Luca, che non possa procreare.
La storia di Luca, nato Serena, ha fatto il giro d’Italia, con i servizi televisivi de Le Iene prima e Striscia La Notizia poi.
UN RUOLO IMPORTANTE è stato svolto anche dal centro antidiscriminazione della Provincia di Pistoia, al quale Luca, che è nato ed oggi è tornato a vivere in Liguria, si era rivolto nel periodo in cui era residente in città. Erano state le consulenti a far riaprire i termini per presentare il ricorso, inviando una richiesta all’ufficio anagrafe del comune di nascita. Il Comune (che è quello di Chiavari, ndr) ha risposto che non poteva procedere alla rettifica, non essendoci parere positivo del Tribunale. In questo modo, però, avendo la lettera scritta dell’ente, cioè un nuovo documento, è stato possibile far riaprire i termini per il ricorso.