Primo picco influenzale andato, ma l’inverno non è che appena iniziato. E ipotizzare di superare mesi come gennaio o febbraio con le risorse a disposizione appare quanto mai preoccupante: "L’indisponibilità più grave riguarda i farmaci in sciroppo, che sono poi quelli più utilizzati nei bambini. E questo è confermato sia per gli antinfiammatori sia per gli antifebbrili. A peggiorare il quadro adesso è la scarsità di farmaci equivalenti, che erano quelli finora utilizzati per sopperire alla mancanza degli originali spesso e volentieri introvabili". A tracciare per noi il quadro è l’amministratrice Far.Com. (cui fanno capo le farmacie pubbliche pistoiesi), la dottoressa Sandra Palandri (foto in basso), che, nel ricordare anche il contributo delle farmacie nelle somministrazioni dei vaccini antinfluenzali, parla di una situazione piuttosto complessa che fa il paio coi dati ancora da bollino rosso snocciolati dal sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore della Sanità.
La Toscana assieme ad altre quattro regioni d’Italia resta quella tra le più provate dall’influenza di stagione, con un’incidenza pari a 17,37 casi per mille assistiti (soglia cosiddetta "di massima intensità"; la media nazionale è di 15). I numeri globali che guardano alla cinquantesima settimana del 2022 (dal 12 al 18 dicembre) parlano di un leggero calo d’incidenza nelle fasce pediatriche al di sopra dei cinque anni, stabile invece tra giovani adulti e anziani; ma sono appunto i bimbi minori di cinque anni a soffrire maggiormente la situazione influenzale.
"Dicembre si conferma periodo classico per la diffusione delle forme virali – spiega Palandri -. Per quanto abbiamo potuto riscontrare un primo picco c’è stato attorno alla metà di dicembre. Adesso è iniziata una piccola discesa ma i numeri restano importanti, spinti dal forte livello di contagiosità dell’influenza di quest’anno. Sul fronte dei farmaci prosegue quella indisponibilità che già attestiamo da qualche tempo, semmai aggravata: finora trovavamo dei generici corrispondenti, ma oggi cominciano a scarseggiare anche quelli. Non di rado è accaduto di dover rimandare le persone dal medico affinché fosse modificata la prescrizione. I problemi di disponibilità riguardano anche gli sciroppi per la tosse, mentre sta rientrando la difficoltà a reperire antibiotici. Eccezion fatta per l’amoxicillina, che continua ad essere pressoché introvabile".
Che problemi ce ne siano lo conferma la stessa Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che nei costanti aggiornamenti relativi alle carenze di farmaci evidenzia frequenti "forniture discontinue", "ridotte disponibilità" e "distribuzioni contingentate" in corrispondenza proprio dei principali farmaci per la cura dell’influenza di stagione. "Pare che il problema principale sia legato agli imballaggi, in particolare per quel che riguarda i farmaci conservati in flaconi di vetro – prova a spiegarci Palandri -. Il fatto è che davanti a noi abbiamo ancora gennaio e febbraio e ci aspettiamo che vadano avanti altre patologie tipiche del periodo invernale. Ci auguriamo che siano trovate delle soluzioni che ci permettano di lavorare e essere d’aiuto alle persone, soprattutto per quel che riguarda i bimbi. In questo momento scarseggiano non solo farmaci antinfluenzali, ma anche con farmaci legati ad altre patologie".
L’irreperibilità è confermata anche dal presidente FederFarma Pistoia, Andrea Giacomelli (foto in alto), che sottolinea come la situazione stia diventando "pesante visto anche l’andamento dell’epidemia influenzale. La carenza riguarda inoltre non solo farmaci tipicamente di stagione, ma anche quelli per la cura delle malattie croniche. Le proiezioni di rientro parlano di una normalizzazione alla seconda metà di gennaio, con l’auspicio che sia veramente così. Ciò che mi sento di raccomandare ai pazienti e clienti è di affidarsi e fidarsi del farmacista, il cui competente consiglio sa sempre indirizzare laddove possibile verso un’equivalente e altrettanto efficiente alternativa".
linda meoni