Emergenza migranti collocati e da collocare, il sindaco di San Marcello Piteglio e presidente della Provincia esprime preoccupazione: "C’è molta pressione sui Comuni – afferma Luca Marmo – soprattutto il funzionamento organizzativo è preoccupante, c’è bisogno di avere risorse che ci mettano in condizione di dare un’accoglienza adeguata. La maggior parte degli arrivi è composta da adulti ma c’è una percentuale non trascurabile di giovani tra i 14 e 18 anni".
I Centri di Accoglienza Straordinaria, pensati in caso di arrivi particolarmente numerosi, oggi di fatto sono una soluzione ordinaria, vengono organizzati dalla prefettura e regolati da convenzioni con cooperative o associazioni ma, trovare strutture adeguate è diventata un’impresa, probabilmente a causa del basso rimborso che viene riconosciuto. Infatti molti dei bandi per individuare soggetti interessati, vanno deserti.
Ospitando un numero cospicuo di migranti, si potrebbero ottimizzare i costi ma, per fare questo servono strutture in grado di garantire un numero elevato di posti, nel Comune governato da Luca Marmo ce ne sono in buon numero ma, nessuna o quasi in regola con le norme di legge. Come esempio si può gettare lo sguardo sulle colonie di Gavinana, tutte private e ben poche in grado di rispettare le richieste normative, quelle a norma che esistono sul territorio, sembra con poca voglia di accogliere i profughi. Gli alberghi, che fino a pochi anni or sono erano numerosi nei quattro o più Comuni montani, ad oggi sono per la maggior parte inutilizzabili perché chiusi.
Certo che il prefetto può requisire le strutture che ritiene necessarie ma, sembra di capire che questa sia considerata la soluzione dell’ultima spiaggia, fino a che è possibile si ricorrerà ai bandi; finora i sindaci hanno risolto garantendo, quasi tutti, una fattiva collaborazione. Ovviamente non mancano i Comuni in cui non viene ospitato nessuno ma, avranno i loro buoni motivi. In quello di San Marcello Piteglio gli ospiti sono 33, l’hotel Giardini di San Marcello ne ospita 25 e 8 sono collocati in un edificio a Prataccio.
"Quelli che sono sul nostro territorio comunale – spiega Marmo – non hanno mai creato problemi, andrebbero costruite occasioni per una reale integrazione ma per farla, servono risorse, l’esperienza ci ha insegnato che nelle situazioni gestite i problemi non nascono, ne è prova proprio l’hotel Giardini. Stiamo valutando percorsi di integrazione e valorizzazione ma, i numeri devono essere gestibili, quando diventano troppo grossi si possono rischiare anche problemi di ordine pubblico". Insomma bene ma non benissimo.
Andrea Nannini