di Saverio Melegari
PISTOIA
È molto più pericoloso transitare per la SR435 Lucchese piuttosto che viaggiare lungo la A11 nel tratto che attraversa la provincia di Pistoia da poco dopo il casello di Prato Ovest fino al confine fra Chiesina Uzzanese ed Altopascio. Ma è altrettanto complicato viaggiare lungo la SS719, ovvero la declassata che collega la rotonda del Dano con Agliana lungo la Nuova Pratese così come si rischia molto passare dalla SP26 Camporcioni, da sempre considerata arteria pericolosissima e che nel corso degli anni ha fatto pagare anche un tributo molto pesante in termini di vittime e di gravi incidenti. L’estrema sintesi della panoramica sulle strade più pericolose della nostra provincia ci dice questo, secondo quelle che sono le rilevazioni fatte dall’Automobile Club d’Italia sulla base di quanto accaduto nel 2021. Ma è, ovviamente, una tendenza che si protrae nel corso del tempo e che aveva subito uno stop più deciso soltanto nel 2020 quando – per due mesi – il mondo si fermò per il lockdown e la ripartenza fu comunque abbastanza lenta a livello di traffico sia per le merci che per gli spostamenti dei privati.
Partendo dalle strade di maggior transito, il 2021 ha fatto registrare 51 incidenti nel tratto pistoiese della A11 Firenze-Mare con una vittima e 74 feriti per un totale di 112 auto coinvolte: numeri in forte crescita rispetto all’anno precedente quando il totale fu all’incirca la metà, ma condizionato dal prolungato lockdown come già specificato poco sopra. Situazione sotto controllo per quanto concerne Porrettana e SS12 da La Lima ad Abetone mentre sulla SS66 Pistoiese che va da Catena di Quarrata a San Marcello le problematiche maggiori sono proprio da Casini a Barba: dei 30 incidenti registrati, la metà riguardano i sei chilometri che attraversano il territorio quarratino. Dodici, inoltre, gli incidenti sul raccordo di Pistoia, mentre sono venti lungo la Francesca in Valdinievole per arrivare ai 44 della Declassata e i 58 (solo uno in più rispetto al 2020) lungo la Lucchese con una vittima, 76 feriti e ben 120 auto coinvolte. Questo significa che, per ogni sinistro, ci sono almeno due veicoli che ci finiscono in mezzo. Una strada molto pericolosa, soprattutto sulla variante di Spazzavento dove la velocità la fa da padrone (e i nuovi interventi fatti hanno permesso di renderla più sicura rispetto al passato) così come nell’attraversamento di Masotti e La Colonna dove i pedoni rischiano sempre molto. Venendo alle strade provinciali, invece, il totale del 2021 parla di 144 incidenti (uno ogni due giorni e mezzo per intendersi) e sette vittime con un indice di mortalità pari a 4,86.
Ma dov’è che si rischia maggiormente? Secondo i dati che sono stati raccolti da Aci, il podio tutt’altro che ambito è comandato dalla Camporcioni che nel 2021 ha fatto registrare 17 sinistri con un morto e diciotto feriti: le criticità restano forti soprattutto per la mancanza di illuminazione e per la velocità nelle ore notturne. Al secondo posto c’è la Montalese con 14 incidenti, una vittima e diciassette feriti: nonostante gli autovelox attivi, questo tratto di strada si conferma ancora troppo pericoloso. Terzo gradino del podio per la SP5 Quarrata-Ponte alla Trave con 13 incidenti e quindici feriti rimanendo davanti alla SP9 Montalbano a quota 11 e la SP15 Buggianese dove, purtroppo, ci sono state anche due vittime. Poco o niente da segnalare dalle arterie stradali in montagna mentre sulla Romana l’unico scontro avvenuto ha causato anche una vittima per un’altra delle strade maggiormente temute in Valdinievole.