Strage dei Georgofili. Ricordare per combattere

Il toccante incontro fra Luigi Dainelli, zio delle sorelline Nencioni, e i giovani che partecipano al campo "Estate liberi" per promuovere la legalità.

Strage dei Georgofili. Ricordare per combattere

Luigi Dainelli circondato dai ragazzi e dalle ragazze di «Estate liberi»

Promuovere tra i giovani la cultura della legalità attraverso i documenti e la voce di chi ha vissuto da vicino la tragedia di un attentato di stampo mafioso: martedì pomeriggio, 23 luglio, gli undici ragazzi e ragazze che partecipano al campo residenziale Estate liberi, organizzato da Libera in collaborazione con Spi Cgil hanno incontrato Luigi Dainelli, presidente dell’Associazione dei Familiari delle Vittime della strage di via dei Georgofili a Firenze.

L’incontro è avvenuto al giardino della zona Ronchi a Quarrata, che nel 2010 l’amministrazione comunale dell’allora sindaco Sabrina Sergio Gori volle dedicare alle sorelline Nencioni, Caterina di appena 50 giorni e Nadia di 9 anni, morte nel loro letto, vittime innocenti dell’attentato in via dei Georgofili. Era la notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993.

Oltre alle bambine, nell’esplosione procurata da un’autobomba morirono i loro genitori Fabrizio Nencioni, di 39 anni, e Angela Fiume, di 31 anni, e uno studente di 22 anni, Dario Capolicchio che abitava lì vicino.

Un fatto terribile di cui gli undici adolescenti provenienti perlopiù dal nord Italia non erano al corrente fino a martedì, quando Dainelli, zio delle bambine, ha raccontato loro la storia di quello che accadde quella notte, mostrando la pagina del quaderno dove Nadia aveva scritto una poesia con la sua grafia di bambina di scuola elementare. "Mantenere viva la memoria è importante, il nostro impegno come familiari non è per fare retorica, ma perché voi ragazzi dovete conoscere, per contrastare la mafia – ha detto Dainelli, esortando i presenti ad accedere al sito dell’associazione per approfondire i fatti del 1993 – le stragi di quei giorni sono avvenute anche perché alla criminalità organizzata è stato permesso di agire. Dopo 30 anni – ha concluso Luigi Dainelli –, malgrado siano stati trovati autori e mandanti, ci sono ancora misteri irrisolti e mancano risposte su chi volle quell’attentato".

E sul valore educativo della memoria ha insistito anche l’assessore del Comune di Quarrata, Annamaria Turetti: "La scuola e tutti gli enti educativi devono collaborare – ha osservato Turetti – . In questo giardino il cippo dedicato alle sorelline Nencioni è il primo passo, poi il percorso deve proseguire parlandone alle nuove generazioni e facendo cultura della legalità". Erano presenti, oltre ai volontari di Libera e di Spi Cgil, con i referenti Alessandra Pastore e Andrea Brachi, anche l’assessore alle Politiche per la cultura della legalità della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e il capo di gabinetto della prefettura di Pistoia, Lorenzo Botti.

"Questo evento ci ricorda l’importanza di un impegno costante – ha sottolineato Botti – la memoria e la legalità sono il filo conduttore della lotta alla criminalità organizzata di cui tutti dobbiamo assumerci l’impegno".

Daniela Gori