REDAZIONE PISTOIA

Studente picchiato da un gruppo di ragazzi. Le lacrime del padre. Il sostegno della scuola

Il minorenne è finito al pronto soccorso con una prognosi importante. Dopo la denuncia sono in corso le serrate indagini dei carabinieri. Il giovane studia al Pacinotti, il vicepreside ha parlato con la famiglia.

Studente picchiato da un gruppo di ragazzi. Le lacrime del padre. Il sostegno della scuola

Un ragazzo minorenne è finito al pronto soccorso, con una prognosi importante, dopo una violenta aggressione subita alcuni giorni fa nella zona della stazione ferroviaria in piazza Dante Alighieri. Al giovane, con alcune fragilità certificate, sarebbe stato teso un vero e proprio agguato da parte di un gruppo di altri ragazzi, alcuni probabilmente minorenni, e qualcuno avrebbe ripreso l’accaduto con il telefonino. Questi sono i contorni del grave episodio su cui è stata aperta un’indagine. Al lavoro, per risalire ai responsabili dell’aggressione, ci sono gli investigatori dei carabinieri. Una vicenda delicata, emersa ieri e sulla quale abbiamo subito interpellato il vicepreside della scuola frequentata dalla giovanissima vittima, il professor Edoardo Baroncelli, dell’Istituto professionale De Franceschi-Pacinotti.

"Ci siamo occupati subito delle conseguenze, anche psicologiche, della vicenda – ci ha detto il vicepreside – e ho parlato, nella prima mattinata successiva, con il padre del ragazzo ferito che è arrivato da me disperato. La nostra scuola ha sentito il dovere di non voltarsi dall’altra parte, cosa che, sono certo, abbiamo fatto anche le scuole degli altri giovani coinvolti. Ho convocato quel babbo anche perchè avesse da noi una parola di conforto.

"Il padre mi ha comunicato l’intenzione di rivolgersi all’autorità giudiziaria e l’indagine dei carabinieri chiarirà tutti i contorni dell’accaduto e gli eventuali profili di responsabilità che potranno emergere. Mi risulta – rileva il professore – che i giovani che avrebbero partecipato all’aggressione appartengano a più scuole del nostro territorio e qualcuno alla nostra. Così come mi preme sottolineare che questa è una scuola che da sempre si impegna non soltanto a fornire il massimo della professionalità ai nostri ragazzi, ma anche a tutelarli. Questo nostro studente ha una prognosi seria che si aggiunge, a quanto mi riferisce il padre, al danno psicologico riportato in seguito all’aggressione per la paura che ha avuto.

"La scuola – osserva ancora il vicepreside Baroncelli – ha una missione e la nostra scuola sa bene qual è la sua: prendere i nostri ragazzi e lasciarli, al termine del percorso, professionisti formati che le aziende si contendono. E se la Fondazione Agnelli ci ha premiato per la maggiore e migliore occupabilità non è un caso.

"Stamani (ieri mattina) – lo spiego perchè so che la notizia si è diffusa –, abbiamo chiesto l’intervento della polizia per un diverbio fra alcuni studenti nato in un contesto riferibile all’aggressione alla stazione. Un episodio risolto subito.

"Quel ragazzo picchiato – conclude Baroncelli – va tutelato come una nostra pupilla. E’ il più debole che detta il ritmo. La scuola è una carovana che se non si ferma per tutelare i fragili significa che non sa più dove è diretta. Ha smarrito la sua missione e la sua direzione. Cerchiamo, per quanto possiamo, di formare buoni cittadini e professionisti di alta preparazione. Abbiamo uno speciale patto con la città e con le aziende e lo portiamo avanti molto bene grazie al lavoro di tanti colleghi".

lucia agati