REDAZIONE PISTOIA

Studentessa molestata, preside sospesa un anno. Oggi l’udienza per il prof

Revocati i domiciliari per la dirigente, ma scatta la misura interdittiva. Il Tribunale del Riesame deciderà per il docente accusato di violenza sessuale

L’indagine dei carabinieri diretta dal sostituto procuratore Chiara Contesini (foto Acerboni/FotoCastellani di repertorio)

L’indagine dei carabinieri diretta dal sostituto procuratore Chiara Contesini (foto Acerboni/FotoCastellani di repertorio)

Pistoia, 15 aprile 2025 – La preside è tornata in libertà. Il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza di revoca dei domiciliari (con applicazione del braccialetto elettronico), disposta dal gip del Tribunale di Pistoia, Luca Gaspari, su richiesta del pubblico ministero Chiara Contesini che ha diretto le indagini dei carabinieri sulle presunte molestie sessuali subite da una studentessa minorenne. Ma nello stesso tempo, i giudici hanno disposto una misura interdittiva per la dirigente di un anno.

Non potrà dunque tornare a ricoprire il suo ruolo, né nel suo istituto né in un altro della provincia, e nessun incarico nell’insegnamento. Una decisione grave secondo il legale della dirigente, l’avvocato Andrea Niccolai del foro di Pistoia, che commenta in questo modo: “Attendo di leggere il provvedimento, ma sono convinto che non ci siano né le esigenze cautelari né la gravità indiziaria per i reati contestati. Per questo, ritengo che il provvedimento non sia condivisibile e proporrò ricorso in Cassazione”.

Le indagini dei carabinieri, lo ricordiamo, sono partite a seguito della denuncia presentata dalla mamma della studentessa minorenne, che avrebbe trovato sul cellulare della figlia delle chat dal contenuto esplicito con il docente. A quel punto, la studentessa avrebbe raccontato agli inquirenti di essere stata costretta a subire dei palpeggiamenti del fondoschiena nell’ambiente scolastico da parte del professore, lo stesso che in un paio di occasioni avrebbe anche provato a baciarla, sempre a scuola. Per questo, il professore è accusato di violenza sessuale aggravata. Alla dirigente scolastica sono contestati i reati di favoreggiamento personale (articolo 378 del codice penale), per aver aver aiutato il professore ad eludere le indagini, avvertendolo degli accertamenti in corso, e quello di falso in atto pubblico, per aver redatto una relazione dei fatti denunciati dalla studentessa nella quale la stessa dirigente avrebbe espresso giudizi in favore del docente e altri in cui si sottolineavano le incongruenze del racconto reso dalla studentessa.

I fatti. Stando alla ricostruzione dei fatti, la ragazza sarebbe stata ascoltata dalla dirigente il 30 gennaio. In quella data la studentessa avrebbe riferito delle molestie subite. Per questo, la dirigente l’avrebbe invitata a presentare una breve relazione scritta di quanto voleva denunciare. Per i tre giorni successivi la ragazza sarebbe stata a casa e al suo rientro avrebbe fornito alla dirigente uno scritto in cui dichiarava di confermare quanto raccontato a voce. Nel frattempo, la preside avrebbe avvisato il professore delle verifiche in corso e, in data 4 febbraio, avrebbe inviato una relazione ufficiale. Così facendo, secondo la ricostruzione fatta del sostituto procuratore, la preside non si sarebbe attenuta al protocollo della Procura sottoscritto dall’Ufficio scolastico del 2017 in base al quale è raccomandato ai dirigenti di trasmettere gli atti immediatamente, senza procedere a una relazione aggiuntiva.

Intanto è fissata per questa mattina l’udienza al Tribunale del Riesame per la richiesta di revoca dei domiciliari anche per il professore, che è rappresentato dall’avvocato Andrea Mitresi. Decine e decine la chat analizzate dagli inquirenti sui cellulari del professore e della studentessa, con scambio anche di foto, sia su Whatsapp che su Telegram. Una corrispondenza quasi quotidiana, che sarebbe andata avanti fin dall’inizio dell’anno scolastico.

M.V.