L’alternanza scuola lavoro coinvolgerà anche la Caritas diocesana, grazie a una convenzione siglata tra l’Istituto Einaudi e la Diocesi di Pistoia. È questo il primo risultato dell’impegno assunto dall’ufficio scuola con le istituzioni locali in merito all’emergenza educativa, ovvero stimolare la creazione e lo sviluppo di una vera ’comunità educante’. "La collaborazione con le realtà del territorio è fondamentale per la realizzazione dei progetti dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – ricorda Elena Pignolo, dirigente scolastica dell’Istituto Einaudi –. Si è concretizzata la possibilità di lavorare insieme alla diocesi di Pistoia, anche attraverso la Caritas diocesana, le attività per le alunne e gli alunni dell’indirizzo socio-sanitario dell’Einaudi. Già ora sei studenti potranno iniziare il loro percorso all’interno della Caritas, con attività strettamente legate a quello che sarò il lavoro futuro, ovvero professioni di cura per anziani, persone con disabilità, bambini, situazioni di disagio e disadattamento. E’ un passaggio importante – aggiunge –, che la nostra scuola intende valorizzare".
"La notizia bella è che l’Istituto ha condiviso questi orizzonti di progettualità e, prima realtà del territorio della Diocesi, ha siglato una convenzione per avviare progettualità educative condivise – afferma Edoardo Baroncelli, direttore ufficio scuola della Diocesi –. Un segno di speranza e un’indicazione di rotta valida per tutti. L’idea di fondo è quella di promuovere un’azione comune e condivisa, co-progettando con scuole, realtà associative e territorio, verso un nuovo modello educativo. La realtà ci dice che i modelli che lasciano ai ragazzi sostanzialmente il ruolo di spettatori, per quanto più o meno appassionati, non hanno l’efficacia educativa sperata. È indispensabile prenderne atto e interrogarci su ciò che dobbiamo cambiare nelle nostre abitudini e prassi organizzative. Dobbiamo cogliere ogni occasione possibile – aggiunge – per proporre ai ragazzi e alle ragazze esperienze positive, capaci di ri-generarli e svelare loro le parti belle della realtà e di sé".
Il contatto non virtuale con la fragilità e con le marginalità; la percezione di dare il proprio sostegno a qualcuno; la possibilità di entrare in relazione con altri; tutto questo genera nuove possibilità nella vita dei ragazzi, in un percorso circolare che va da se stessi agli altri e viceversa. "Tutto questo deve diventare prassi diffusa, sistematica e strutturata – conclude la Diocesi di Pistoia – affidata all’organizzazione delle scuole in collaborazione con il territorio".
albe