Sdegno e sconcerto: è quello che esprime Alessandro Grassini, presidente dell’Anmil regionale e pistoiese, in merito alla morte di un ragazzo durante uno stage formativo. " Giuseppe Lenoci di Fermo – scrive l’Anmil – non doveva trovarsi lì ma essere a scuola con i suoi compagni. Un’ altra tragedia durante uno stage, il mezzo aziendale è finito fuori strada senza lasciargli scampo. L’ennesima vittima, un ragazzo di soli 16 anni. Giuseppe è colpevole di vivere in un Paese dove morire sul lavoro non suscita più nemmeno le attenzioni della politica, dove solo quando è troppo tardi ci si domanda come si è arrivati a ciò, come sia potuto accadere, perché. Uno studente che muore durante un percorso formativo in azienda è un profondo fallimento dello Stato e della collettività che hanno permesso ciò".
"Perché a 16, 17 o 18 anni non devi essere in fabbrica, in azienda o in ufficio. Devi poterti dedicare liberamente allo studio, fare le tue esperienze, crescere come persona. Il compito dello Stato è costruire le condizioni per permetterlo, ad esempio prevedendo l’ obbligo scolastico fino a 18 anni".
Poi una riflessione sul sistema scolastico che ha permesso tutto questo. "Il sistema non funziona, è evidente. Studenti e studentesse lo denunciano da tempo e stanno scendendo in piazza per farsi sentire. È ora che il Ministero li ascolti e che ascolti soprattutto quelle associazioni come la nostra che da più di 70 anni si stanno battendo per la sicurezza sul posto di lavoro, dove ogni giorno raccogliamo la disperazione della gente. Non sappiamo più come dare voce a queste esigenze, come poterci far sentire e le poche volte che veniamo ascoltati, cosa ci propongono? Solo promesse".