
Il capogruppo Pd Guido Del Fante e Silvia Pieri di Agliana in Comune chiedono conto al Comune. del ritardo dei lavori e dell’aumento dei costi
"Ritardi alla palestra della scuola di Spedalino. Abbiamo chiesto subito la convocazione della commissione". I gruppi di opposizione, Pd e Agliana in comune, tornano a puntare l’attenzione sulla palestra della scuola Don Milani di Spedalino, dove sono in corso lavori di riqualificazione sismica. "Come gruppi di opposizione – fa sapere il capogruppo Pd Guido Del Fante - abbiamo richiesto la convocazione della commissione lavori pubblici, perché a oggi i lavori risultano ancora fermi. Vogliamo avere spiegazioni puntuali in modo da continuare a monitorare da vicino la situazione e a sollecitare ulteriori aggiornamenti e interventi tempestivi". Pd e Agliana in comune ricordano: "Nel consiglio comunale del 24 febbraio abbiamo presentato un’interrogazione per ottenere informazioni dettagliate sullo stato di avanzamento dei lavori alla palestra della scuola Don Milani a Spedalino. Riteniamo che i continui ritardi nei lavori di riqualificazione rappresentino un grave danno per la nostra comunità, che si vede privata di un luogo fondamentale per le attività sportive sia della Don Milani che delle associazioni sportive territoriali". "Alla nostra interrogazione – riferisce la consigliera Pd Alice Palazzo – è stato risposto che i lavori di riqualificazione sismica della palestra sono attualmente al 70% e che dovranno essere portati a termine entro il 31 agosto 2025. L’amministrazione non ha però chiarito le ragioni del prolungato fermo dei lavori, né i motivi dei ritardi, che continuano a creare disagi alle associazioni sportive e agli gli studenti della Don Milani. Esprimiamo la nostra preoccupazione per la mancanza di trasparenza riguardo alle origini del ritardo". Aggiunge la consigliera di Agliana in Comune, Silvia Pieri: "Oltre ai ritardi, non possiamo che prendere atto di come il costo dell’opera sia lievitato passando dagli iniziali 550.000 euro con fondi Pnrr, agli attuali 843.000 euro. Quasi un milione per una palestra che manterrà gli stessi limiti di prima, dal momento che non sarà idonea per la pratica di alcune discipline a livello professionistico. Riteniamo fondamentale che la palestra venga restituita alla comunità nel più breve tempo possibile".
Piera Salvi