REDAZIONE PISTOIA

Svolta Della Rosa. Grinta e cuore per la sua Pistoia

Le scelte di Tommaso in una domenica da sogno. Oggi l’annuncio di Markovski e l’arrivo in città.

L’abbraccio a fine gara fra Tommaso Della Rosa e Lorenzo Saccaggi

L’abbraccio a fine gara fra Tommaso Della Rosa e Lorenzo Saccaggi

È stata una domenica nel segno del cognome Della Rosa. Gianluca in campo come capitano, Tommaso in panchina come capo allenatore, due fratelli cresciuti all’ombra del Palazzo degli Anziani, due pistoiesi doc, due che hanno cucito addosso la maglia biancorossa, due ragazzi che sono partiti dalla Curva Pistoia ed ora sono alla guida, nei rispettivi ruoli, della squadra della loro città. Domenica è stata la giornata di Tommaso che, come ogni Della Rosa, non ha avuto problemi a prendere su di sé una responsabilità grossa come una casa. Per accettare di guidare la squadra come capo allenatore dopo un periodo a dir poco burrascoso, ci vuole un gran bel coraggio soprattutto quando hai appena 31 anni. Tommaso lo ha fatto e lo ha fatto alla grande.

Non è stato un esordio facile perché nel primo tempo contro Reggio Emilia la squadra ha stentato, anzi, diciamo pure che ha giocato decisamente male. In campo c’era grande confusione, qualche azione abbozzata ma niente di particolare e tutto lasciava presagire che si sarebbe assistito alla solita partita in cui ognuno andava per conto suo e che sarebbe arrivata un’altra sconfitta. Tommaso invece è stato in grado di ribaltare tutto, rovesciando la squadra come un calzino e dopo un inizio in cui le emozioni, forse, del ragazzino della Curva che aveva coronato il suo sogno di diventare allenatore avevano preso il sopravvento sulla parte tecnica, è emerso il lato dell’allenatore che sa cosa vuole, che sa come deve girare la squadra e capace di tirare fuori il meglio dai suoi giocatori.

Tommaso ha fatto scelte da allenatore vero, da tecnico preparato che conosce la pallacanestro: fuori Christon e Rowan e dentro il fratello Gianluca e Saccaggi con i due lunghi, Brajkovic e Silins insieme in campo. La squadra ha cambiato pelle, ha trovato una quadra e il risultato ed è stato che Pistoia ha preso in mano la partita.

Tommaso nel finale ha rimesso in campo Christon perché ha capito che c’era bisogno di maggiore fisicità ed esperienza, una scelta ripagata dalla prestazione dal play di Cincinnati che è stato devastante. Ha lasciato a sedere Rowan ed è stato giusto così. Pistoia ha vinto e non era facile dopo settimane di non allenamenti e con la squadra senza una guida, ma soprattutto ha vinto Tommaso, ha vinto il cuore, il sentirsi addosso i colori, la professionalità e le capacità tecniche, ha vinto l’allenatore e questo la squadra l’ha capito con quell’abbraccio finale che dice più di mille parole.

Adesso si aspetta l’ufficialità di Zare Markovski che dovrebbe arrivare oggi in città e capire poi che ruolo gli verrà assegnato, ma prima c’è da risolvere la questione legata alla transazione con Dante Calabria che dovrebbe andare a conclusione in tempi strettissimi.

Maurizio Innocenti