GIACOMO BINI
Cronaca

Taric, arriva la stangata: "Virtuosi e mazziati". Commercianti sgomenti

Confcommercio: "Inspiegabile il maxi incremento della parte fissa". Per un ristorante aumenti del 143 per cento in due anni: "Sono enormi". Supermercato Votino: "Ci avevano detto che saremmo stati premiati".

Francesco Monteforte, titolare di una officina

Francesco Monteforte, titolare di una officina

"Virtuosi e mazziati". Così si sentono gli esercizi commerciali di Montale dopo aver ricevuto la fattura della Taric del 2024 con un aumento considerevole dell’importo da pagare rispetto all’anno precedente. Malgrado la virtuosità nell’eseguire il compito della raccolta differenziata da quando è entrata in vigore la tariffa corrispettiva (Taric) si registra a Montale un incremento notevole degli importi da pagare in particolare della parte fissa, quella che dipende dalla superficie degli immobili. Negli ultimi due anni gli aumenti sono di più del doppio. "Inspiegabile il maxi incremento della parte fissa" afferma la Confcommercio in un comunicato che dà voce alla protesta degli esercenti.

"Per un ristorante aumenti del 143% in due anni – fa notare Confcommercio – per i bar aumenti del 133% e per i negozi dell’ 80%. Gli aumenti della parte fissa della Taric a Montale nel corso degli ultimi due anni sono enormi e inspiegabili – sostiene l’associazione di categoria – su un territorio che ospita un termovalorizzatore si realizza una sorta di paradosso: le imprese pagano costi sempre più alti". Se nel 2022 un ristorante pagava una parte fissa pari a 5,34 euro, nel 2024 ne ha pagati 13,02, un bar aveva una parte fissa di 4,03 euro, che sono diventati 9,42 (+ 133%). Un negozio è passato da 2,01 euro a 3,41 euro (+ 80% circa)".

Al netto del fatto – argomenta la Confcommercio – che, con la parte variabile della tariffa e un comportamento virtuoso da parte della aziende il costo finale possa risultare in linea con gli anni precedenti, non si vede il motivo di questi spropositati aumenti della parte fissa".

In realtà la virtuosità nell’eseguire la raccolta differenziata non riesce mai a compensare l’aumento notevole della parte fissa e quindi la fattura annuale diventa molto più pesante. "Per il nostro supermercato – dice Valeriano Votino – la parte fissa è passata in un anno da 3,68 euro a metro quadro a 6,74 euro a metro quadro". Per mille metri quadri basta fare la moltiplicazione: si passa da 3,680 euro di fissa a 6,740 euro solo di parte fissa. "Ci avevano detto che se avessimo fatto bene la raccolta differenziata – dice Votino – con il sistema della Taric, cioè della tariffa corrispettiva, saremmo stati premiati, invece nella gelateria facciamo il 92 per cento di differenziata e l’importo da pagare è aumentato moltissimo".

Francesco Monteforte, titolare di una officina a Montale fa notare la differenza con aziende uguali alla sua nel Comune di Agliana che pagano la metà di tariffa dei rifiuti. "Stessa officina – dice Monteforte – stessa superficie, ma il mio collega di Agliana paga 1.300 euro mentre io pago il doppio per il 2024. Ad Agliana non hanno la Taric, mentre noi a Montale ci impegniamo per fare al meglio la raccolta differenziata. Nella mia officina differenzio quasi tutto, il contenitore dell’indifferenziato lo conferisco quasi ogni due mesi, conferisco moltissima carta e altri rifiuti sono speciali e sono del tutto a nostro carico. Certe difformità con un comune vicino sono penalizzanti e incomprensibili. L’amministrazione comunale di Montale dovrebbe impegnarsi per evitare queste situazioni".

Secondo Confcommercio: "I vantaggi economici derivanti dalla presenza dell’inceneritore, a nostro avviso dovrebbero essere utilizzati proprio per abbattere la tariffa. Non si può pensare che sulle nostre imprese gravino costi crescenti in questa misura. È necessario che le istituzioni competenti si attivino per intervenire sul problema".

Giacomo Bini