Che Pistoia fosse ai vertici delle graduatorie nazionali per l’importo della tassa sui rifiuti è purtroppo cosa nota, ma gli ultimi dati diratamati dalla Uil sono oltremodo preoccupanti. Secondo l’analisi effettuata dal sindacato, infatti, il nostro capoluogo ’vanta’ la quinta Tari più alta di tutta la nazione, con una media di ben 504 euro a famiglia nel 2024. Un peggioramento decisamente più consistente rispetto a quello ipotizzato da Cittadinanzattiva nell’ultimo report, secondo il quale Pistoia sarebbe passata dai 438 euro del 2023 ai 448 del 2024.
Tornando all’indagine conoscitiva Uil, Nel 2024 la Tari sarebbe ‘costata’ alle famiglie italiane, in media, 337,77 euro. In testa alla classifica c’è Pisa, dove gli abitanti hanno pagato 594,85 euro, il 76% in più rispetto alla media del paese. A seguire Brindisi con 518 euro, Trapani con 511 euro, Genova con 508 euro e appunto Pistoia con 504 euro. Calcolatrice alla mano, si tratta del 49% in più rispetto alla media nazionale.
Quanto alle ’virtuose’, la città dove la Tari è più ‘conveniente’ è La Spezia, dove con 170 euro l’anno a nucleo si paga la metà rispetto alla media nazionale. Nella lista delle città con la tassa più bassa si classificano anche Belluno con 186 euro, Novara con 189 euro, Brescia con 195 euro e Ascoli Piceno con 200 euro. In linea di galleggiamento Firenze: il capoluogo regionale si attesta sui 326 euro.
La Uil sottolinea che "se si considera l’impatto sul reddito netto medio familiare" il peso del tributo "risulta più elevato al sud e nelle isole", con un’incidenza della Tari pari all’1,34%, ossia più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel nord-est. "Questo squilibrio non è giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti, ma è il risultato di un sistema inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento", si legge-
Il Pnrr "avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità per colmare il divario infrastrutturale – sottolinea il segretario confederale della Uil, Santo Biondo –. Il governo e le regioni non possono più rimanere a guardare. È necessario un piano di assistenza strutturale ai comuni, con task force tecniche che affianchino le amministrazioni locali nella progettazione e realizzazione degli impianti".
Tornando a Pistoia, la stangata sulla Tari è legata a doppio filo alle difficoltà della raccolta differenziata: a livello regionale la media è del 66,64%, mentre il capoluogo si ferma appena al 52,53% stando alle ultime rilevazioni (63,21% invece la media provinciale, trascinata dai piccoli comuni virtuosi).