REDAZIONE PISTOIA

Teatro civile "VajontS23", le voci del disastro

Lunedì al Bolognini lo storico spettacolo di Marco Paolini a sessant’anni dalla frana che provocò la morte di oltre duemila persone

Sessant’anni dopo ancora qua. Per raccontare daccapo (e fare appello ancora una volta alle coscienze) quanto sia necessario e vitale ristabilire un equilibrio tra l’agire umano e la natura. Perché da un fatto tragico, come fu il disastro del Vajont, possa nascere consapevolezza oggi come allora. Sarà un’azione corale di teatro civile quella che accompagnerà la messa in scena di "VajontS 23" al teatro Bolognini lunedì 9 ottobre (ore 21.30), uno degli oltre cento teatri italiani nei quali tornerà in questi giorni lo storico spettacolo di repertorio di Marco Paolini. Un adattamento per il quale è stato scelto di affidare la narrazione dei fatti a un solo attore e di chiamare gli altri a interpretare la voce dei diversi personaggi della vicenda: giornalisti, gente del luogo, geologi, ingegneri, impiegati del ministero. Andrà in scena la storia del Vajont, come esempio di una tragedia che, avvenuta 60 anni fa, sembra contenere ancora in sé tutte quelle che si sono poi succedute a causa dell’inerzia e delle decisioni sbagliate degli uomini. Le voci incalzanti con cui si giungerà alla tragedia finale ci ricorderanno tutte le volte, le troppe volte, in cui è ormai "troppo tardi", e di quanto oggi sia necessario l’impegno di tutti per non arrivare a quel punto. Che l’azione avvenga in oltre cento spazi teatrali nazionali è poi un elemento che, nelle intenzioni di Paolini, vuole rafforzare la potenza di un messaggio: dovremmo tutti trovare il coraggio di assumerci ognuno le responsabilità delle nostre azioni. Lo spettacolo è nato nel 1993 allo scopo di narrare quella terribile giornata in cui il monte Toc si sgretolò causando la morte di oltre duemila persone.

Ma le ragioni di quella prima scrittura si confermano intatte, semmai rafforzate, allo scopo di accendere ancora una volta i riflettori su problemi ambientali ancor più accentuati, in particolare quelli legati alla disponibilità di una risorsa preziosissima quale è l’acqua. "Teatri di Pistoia–Associazione Teatrale Pistoiese si sono sempre chiesti come l’agire da servizio pubblico teatrale possa contribuire a nutrire e sviluppare il desiderio di sapere – fanno sapere dall’ente –. Ecco perché l’idea dei Vajonts di Marco Paolini ci è parsa da subito convincente: ci ricorda che il cambio di marcia nei nostri rapporti con l’ambiente è possibile, se si ha coscienza, e quindi soprattutto conoscenza, dei meccanismi che regolano le decisioni dell’uomo al riguardo. E il teatro è, senza dubbio, uno dei veicoli più potenti di formazione della coscienza".

Il racconto è curato da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli; l’adattamento è di Annibale Pavone che qui sarà anche attore assieme agli allievi del Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi: Salvatore Alfano, Pasquale Aprile, Sem Bonventre, Monica Buzoianu, Sebastiano Caruso, Valentina Corrao e Antonio Perretta. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Per informazioni:0573.991609; 0573.27112; 0573977225.

l.m.