REDAZIONE PISTOIA

Tentò di uccidere la ex, notte da incubo. Testimone parla in aula: “Un agguato al buio”

Prosegue il processo a carico di Alex Antonelli, 44 anni, informatico. L’amico della donna ha ricostruito i dettagli dell’aggressione subita. La tesi dell’avvocato difensore: “Il mio assistito, assalito per primo”

Carabinieri

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Pistoia, 26 ottobre 2024 – Li aveva sorpresi al buio, entrando con le sue stesse chiavi nell’appartamento in cui aveva vissuto con la sua ex fino a poco tempo prima. Armato di un coltello, aveva sferrato un colpo all’addome di lei, tramortendola. Poi si sarebbe accanito anche su di lui, l’uomo con il quale aveva trovato la sua ex ragazza. Così giovedì mattina nell’aula Signorelli del Tribunale di Pistoia, davanti al collegio presieduto dal giudice Stefano Billet, Fenzo Ferretti ha ricostruito alcuni drammatici momenti della notte del 14 maggio 2022. Il processo è quello che vede imputato Alex Antonelli, 44 anni, informatico fiorentino, di tentato duplice omicidio. Quella sera, secondo la ricostruzione dell’accusa, pubblico ministero Giuseppe Grieco, Antonelli, mosso dalla gelosia per la decisione della ex compagna di interrompere la loro relazione, l’avrebbe aspettata nella casa che lui aveva affittato a Cutigliano, dove la donna viveva e della quale lui aveva le chiavi. La donna rientrò in compagnia di Fenzo Ferretti. Entrambi vennero colpiti con armi da taglio e la donna fu ricoverata in prognosi riservata. Secondo l’accusa, Ferretti sarebbe stato ferito in più parti del corpo con un coltello e un vanghetto. La donna, parte civile nel processo, è rappresentata dall’avvocato Federico Ceccarelli del foro di Firenze. Antonelli è difeso dall’avvocato Antonio Bertei del foro di Prato.

“Ferretti ha ricostruito in aula i drammatici momenti di quella notte – ha spiegato l’avvocato Ceccarelli – essendo il testimone chiave del processo. Come spiegato, la mia assistita non ha mai avuto modo di difendersi o di reagire, dal momento che è stata colpita subito da Antonelli, che era entrato nella camera da letto, al buio e in piena notte”.

Durante l’udienza è stato anche esaminato un vanghetto simile a quello con il quale, sempre secondo l’accusa, Antonelli avrebbe colpito il Ferretti. Poi, lo stesso Antonelli si sarebbe inflitto delle ferite per simulare di essere stato lui stesso aggredito.

Assai diversa la ricostruzione della difesa. L’avvocato Antonio Bertei, legale di Antonelli, ha sempre ribadito che il suo assistito sarebbe stato aggredito dalla ex fidanzata e dallo stesso amico di lei, Ferretti, quella sera. L’ambulanza della Misericordia arrivò intorno alla mezzanotte: i volontari trovarono la donna stesa in un lago di sangue e i due uomini, con ferite in varie parti del corpo. “Ferretti – ha spiegato l’avvocato Bertei – sostiene che il mio assistito si sia auto inferto delle ferite con un vanghetto, una ricostruzione fallace, dal momento che la stessa a perizia medico legale del consulente della Procura, dottor Piliero, ha dimostrato che le lesioni riportate dall’imputato non sarebbero compatibili con questa ipotesi”. Nell’udienza di giovedì è stata ascoltata anche la dottoressa Anna Lucia Nutini, ematologa di Careggi, che ha eseguito l’esame del Dna sui reperti ematici trovati nell’appartamento e il luogotenente dei carabinieri Molino, che ha prodotto una ricognizione fotografica della scena dell’aggressione.

Il processo proseguirà il prossimo 14 novembre, quando sarà ascoltato il maggiore dei carabinieri Francesco Bagnolo.

M.V.