
Lo stabilimento Tettuccio del complesso delle Terme di Montecatini L’asta. a Firenze è andata deserta. ancora una volta
"Da mesi evidenziamo come la partita delle Terme comporti tempi eccessivamente lunghi. Montecatini non può concedersi il lusso di attendere e deve muoversi, come sta correttamente facendo, in altre direzioni per rilanciare la sua vocazione turistica". A dirlo è Confcommercio Pistoia-Prato, che commenta così il risultato della seconda asta per i beni strategici dell’azienda, andata deserta. Rispetto alla procedura tenuta a luglio dello scorso anno, l’offerta minima era scesa da circa 42 a 35 milioni di euro. Tra i beni non strategici, al momento, è stata venduta soltanto la Palazzina Presidenziale di viale Diaz per un milione e 300mila euro.
"Questo passaggio a vuoto – prosegue l’associazione di categoria – certifica la situazione che evidenziamo da tempo. Le Terme rappresentano un patrimonio storico ed un bene che, soltanto una volta acquisito e accompagnato da una strategia idonea, potrà contribuire a riposizionare il marchio di Montecatini. A questo punto appare inoltre opportuno aprire una riflessione concreta, al netto dell’attesa dettata dalle procedure, su come potrà impostarsi il futuro utilizzo dei beni termali in relazione all’esercizio dell’opzione d’acquisto da parte della Regione, del Comune e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia".
Secondo Confcommercio Pistoia-Prato, "nel frattempo, però, è giusto muoversi in altre direzioni. Per questo, ben vengano le iniziative che riguardano il decoro del territorio, elemento imprescindibile per qualsiasi città a vocazione turistica, e progetti come quello che mira a recuperare il palazzo dei Congressi. Sul fronte degli eventi, l’abbiamo detto con convinzione a più riprese, un ruolo decisivo potrà giocarlo la futura Fondazione Turismo-Dmo, non appena si avvereranno le condizioni per la sua partenza. Queste sono dinamiche governabili, e non incerte, sulle quali l’attuale amministrazione sta insistendo".