REDAZIONE PISTOIA

Tomasi invita alla responsabilità: "Avviati i trasferimenti nei Cas. Ora il vescovo fermi i nuovi arrivi"

Ieri sono proseguite le partenze. Il sindaco avverte: "Le istituzioni fanno la loro parte, la Chiesa controlli"

Pochi bagagli nel piazzale, già più libero, e meno viavai di persone. Il centro di accoglienza per migranti nella parrocchia di Vicofaro ieri mattina appariva così. I ragazzi, in fila davanti alla chiesa, dove è stato allestito un banchino con il personale della Caritas e delle cooperative che gestiscono i trasferimenti nei Cas toscani. Le domande rivolte ai giovani sono sempre le stesse: "Hai un lavoro? E dove?". Così da poter gestire meglio la distribuzione dei giovani nei centri delle varie zone. I primi quindici ragazzi sono stati trasferiti giovedì sera, metà nel Cas all’interno dell’hotel Zenith a Montecatini, e l’altra metà a Prato. Altri venticinque sono destinati ai Cas di Empoli e Firenze, ma ieri ne sono partiti solo altri cinque.

Intanto, sul piano di decongestionamento avviato a seguito dell’incontro di mercoledì scorso al Viminale con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi è intervenuto, chiarendo il lavoro fatto e ciò che si aspetta, le tutele che lui chiede per il futuro di Vicofaro. "Il tavolo di Roma è stato determinante per il decongestionamento iniziato a Vicofaro e, come detto durante l’incontro, per non vanificare gli sforzi di tutti – istituzioni, forze dell’ordine, volontari - occorre che gli impegni presi al tavolo dal Vescovo, che ringrazio, siano rispettati. Infatti, se dopo aver trovato accoglienza nei Cas per circa cinquanta persone (al momento ne sono state spostate quindici) ne dovessero rientrare in parrocchia altrettante per la mancata gestione di quel luogo, sarebbe l’ennesimo tentativo fallito, con conseguenze ormai note per i residenti e per chi viene accolto in quelle condizioni. Le istituzioni stanno facendo la loro parte con l’individuazione dei posti di accoglienza, mentre del controllo da attuare dopo il decongestionamento, si è fatto garante il Vescovo durante il tavolo col Ministro. Si tratta di un luogo di culto sulla cui gestione Ministero, Prefettura e Comune non possono intervenire. Il nodo della questione è evitare di tornare ad una gestione incontrollata e pericolosa della parrocchia, di cui l’accoltellamento dei giorni scorsi è solo la punta dell’iceberg. Abbiamo cercato molte volte, con l’interessamento di tanti soggetti pubblici, a più livelli, di riportare quella parrocchia ad una condizione di dignità e di legalità. Ogni volta però la situazione è tornata al punto di partenza perché zona franca, incontrollata. Può succedere anche stavolta se non si portano infondo gli impegni presi durante il tavolo di mercoledì, per cui ringrazio il ministro Piantedosi, i sottosegretari Nicola Molteni ed Emanuele Prisco, l’onorevole Andrea Barabotti e tutti i presenti all’incontro".

"È iniziato il percorso per ripristinare legalità, decoro e regole di convivenza a Vicofaro - hanno dichiarato i sottosegretari all’Interno Nicola Molteni, Wanda Ferro ed Emanuele Prisco – Lo smantellamento di un sistema che è la negazione di inclusione e integrazione". Ma i timori dei residenti restano. La soluzione per il Comitato è una sola: che don Massimo Biancalani venga trasferito altrove. Per questo motivo, hanno organizzato un volantinaggio, con tanto di banchino per questa mattina nelle vie del centro, durante il tradizionale mercato cittadino.

M.V.