REDAZIONE PISTOIA

Tra alluvione e mercati in crisi. Il florovivaismo conferma la forza: "Qui il 40% dell’export italiano"

Coldiretti spiega: "Con la turbolenza internazionale e le inondazioni aver mantenuto le posizioni è cosa buona"

Tra alluvione e mercati in crisi. Il florovivaismo conferma la forza: "Qui il 40% dell’export italiano"

Tra alluvione e turbolenze internazionali che pesano sui mercati, il florovivaismi ha mantenuto le posizioni, ma i margini si riducono. Il quadro in generale è complesso e questo settore strategico dell’economia regionale e nazionale attende nuovo slancio dalla legge sul florovivaismo.

A fare il punto della situazione è Coldiretti, Mentre nei vivai si vive il periodo più intenso dell’anno, con i piazzali di carico in piena attività, proprio a cavallo tra fine inverno e inizio primavera, giungono i dati dell’export delle piante vive del polo produttivo pistoiese. "Con i numeri dell’ultimo trimestre 2023, si ha il quadro completo delle vendite all’estero delle aziende – spiega Coldiretti Pistoia –. Con i 72 milioni di euro esportati negli ultimi tre mesi, il totale 2023 arriva a 357,4 milioni di euro, pareggiando di fatto il dato 2022 (meno 0,2%)".

"Un risultato discreto, se consideriamo le turbolenze internazionali, che continuano rendere più costosi i fattori produttivi – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia– . Un segno che il settore rimane reattivo, nonostante tutte le difficoltà. Non da ultima l’alluvione del novembre 2023, che ha comportato alle aziende colpite costi per lo smaltimento delle piante ‘morte’, e che dovranno rimpiazzare le piante inviate al macero, la cui vendita era prevista nei prossimi mesi o anni. Ed in effetti il dato relativo all’ultimo trimestre 2023, è in calo, confrontato allo stesso periodo del 2022: meno 1,47%, sintomo che i primi effetti dell’alluvione si sono fatti sentire sulle aziende colpite".

"Permane – aggiunge Tesi – la preoccupazione per le marginalità sempre risicate, visto che non è possibile riversare proporzionalmente sul prezzo di vendita all’estero i maggiori oneri: la concorrenza di produttori stranieri è sempre più aggressiva. Anche in prospettiva siamo preoccupati, l’inverno caldo ha accelerato la vegetazione delle piante e questo è rischioso in caso di calo repentino delle temperature in primavera. Inoltre, e i dati 2023 sono a dimostrarlo, la crisi economica attanaglia molti dei Paesi più importanti per il nostro export, a cominciare da Germania e Francia, che insieme a Regno Unito, Spagna e Olanda hanno visto un calo di quasi il 4% rispetto al 2022".

Per il resto, continua Coldiretti, l’andamento dell’export di piante vive delle aziende pistoiesi è in linea con quello complessivo italiano, e Pistoia si conferma come principale polo dell’export, con il 40% del totale. "Come polo produttivo siamo sempre la locomotiva d’Italia, ma non vogliamo cullarci sugli allori, al contrario – conclude Coldiretti –. Serve essere ancora più efficaci, per questo la legge sul vivaismo che sta completando l’iter parlamentare ci darà ulteriore slancio e opportunità".