PISTOIA"La prima regola è dubitare sempre di ciò che arriva via mail o via sms". È questo il consiglio che il vicequestore aggiunto Francesco Verducci, della polizia postale di Firenze, ha dato a 125 studentesse dell’istituto professionale di Stato per i servizi socio-sanitari Luigi Einaudi di Pistoia, che ieri mattina, nella palestra della scuola di via Pacinotti, hanno preso parte ad una lezione-gioco per imparare a difendersi dai sempre più frequenti rischi della rete. "È bene verificare sempre il contenuto della comunicazione – ha spiegato il vicequestore – , perché i rischi della rete partono proprio con un aggancio della vittima. Questo può avvenire sui social, oppure tramite la classica mail, ma ultimamente soprattutto tramite sms o telefonate truffaldine". Una lezione interamente dedicata alle ragazze, perché pare che le adolescenti siano da questo punto di vista più vulnerabili dei loro coetanei maschi, più inclini alle materie scientifiche e dunque al momento con maggiori conoscenze informatiche. Nel corso dell’iniziativa, promossa dall’assessorato regionale alle Infrastrutture digitali, la Scuola Imt Alti Studi di Lucca e l’associazione di promozione sociale Vento e Vertigine, con il coinvolgimento della polizia postale, sono state affrontate tecniche Osint (l’Open source intelligence), ovvero la procedura che si occupa di ricercare e analizzare informazioni aziendali provenienti da fonti disponibili su internet; la social engineering, una tecnica che consiste nell’utilizzo, da parte dei pirati informatici di metodi che hanno come scopo quello di ottenere informazioni personali tramite l’inganno; la crittografia, cioè la tecnica con cui si impara a rendere un messaggio non comprensibile da persone non autorizzate a leggerlo; il phishing che è l’inviare email malevole scritte appositamente con lo scopo di spingere le vittime a cadere nella trappola dei cybercriminali, e altre fonti di pericolo per chi naviga in rete. Una lezione affatto noiosa, perché impostata in forma ludica, perché giocando si apprende meglio. Da qui lo slogan scelto dai promotori dell’iniziativa: "La cybersecurity è un gioco da ragazze". Nel corso della lezione le partecipanti si sono cimentate con ‘The Vault’, un’attività digitale giocosa dove le studentesse hanno affrontato una sfida a scenari, ma anche l’attività di gamification, il quiz interattivo focalizzato sugli argomenti già trattati con ‘The Vault’. Non è mancata la ‘Escape room’ digitale, la sfida a gruppi di risoluzione di prove di cybersicurezza: crittografia, phishing, social engineering. "Abbiamo aderito molto volentieri a questa iniziativa – ha spiegato la preside dell’Einaudi, Elena Pignolo – le ragazze si sono rese subito disponibili, anche perché è un progetto molto interessante che rientra nel potenziamento delle discipline ‘stem’ (acronimo che sta per science, technology, engineering e mathematics, nda), ed è in linea con la programmazione che stiamo portando avanti proprio in questo momento". Patrizio Ceccarelli
CronacaTra phishing e crittografia: "La sicurezza digitale? . È un gioco da ragazze"