Tra presente e futuro. L’export vivaistico è in lieve flessione: "Nuova spinta dal Ddl"

149 milioni di euro di esportazioni di piante pistoiesi nel primo trimestre. Un calo del 2,3% rispetto all’anno scorso: "Serve un cambio di postura". Coldiretti e gli altri attori in gioco confidano nella legge sul florovivaismo.

Tra presente e futuro. L’export vivaistico è in lieve flessione: "Nuova spinta dal Ddl"

Tra presente e futuro. L’export vivaistico è in lieve flessione: "Nuova spinta dal Ddl"

Si attesta poco sotto i 150 milioni di euro l’export di piante vive nel primo trimestre 2024 delle aziende vivaistiche pistoiesi. Lo comunica Coldiretti Pistoia, all’indomani dell’approvazione in Senato della legge delega sul florovivaismo. "Un importante punto di partenza per sostenere il settore – ha commentato a riguardo il presidente Fabrizio Tesi –, superando le criticità legate ai mercati globali e alla concorrenza sleale e sviluppando percorsi di filiera che facciano leva sulla multifunzionalità". Nel dettaglio, gli ultimi dati ufficiali Istat elaborati da Coldiretti si riferiscono al primo trimestre 2024 e denotano 149,4 milioni di euro di esportazioni delle aziende del polo pistoiese. Rispetto al primo trimestre del 2023, si è registrato un calo pari al 2,34%.

"Un dato interlocutorio – ha analizzato il numero uno di Coldiretti Pistoia –. Pur rimanendo il nostro export ad un livello sostenuto, i motivi di preoccupazione non mancano. La legge delega, favorevolmente accolta da Coldiretti, e i successivi decreti attuativi, ci daranno una nuova spinta – è l’auspicio di Tesi – ma occorre un cambio di postura e l’abbandono di logiche settarie anche nel nostro ambito, per poter mettere a frutto il potenziale di innovazione che le aziende vogliono realizzare". E di numeri, questa volta a livello nazionale, ha parlato anche Confagricoltura, che in merito al ddl Florovivaismo "auspica che si passi quanto prima alla definizione dei decreti attuativi, per i quali si dichiara disponibile a collaborare affinché si arrivi a un inquadramento solido e strutturato del settore, che finora è mancato, nell’interesse delle imprese florovivaistiche nazionali".

"L’urgenza – ha affermato il presidente della Fnp Florovivaismo di Confagricoltura, Luca De Michelis – deriva dai dati della congiuntura non sono del tutto positivi: il comparto, con un valore della produzione di oltre 3 miliardi di euro e un export di 1,2 miliardi, ha archiviato il 2023 con un calo del 2% della produzione in volume a livello europeo e quasi del 4% a livello nazionale. La flessione è stata compensata da un aumento dei prezzi che ha mantenuto stabile il valore delle produzioni – ha concluso –, ma occorre un’azione più decisa per consolidare il potenziale produttivo nazionale, favorire l’incremento dei consumi e sbocchi di mercato estero delle nostre produzioni, caratterizzate da elevata qualità e sostenibilità".

Soddisfazione per il ddl Florovivaismo anche dalla Regione: "Finalmente abbiamo la legge delega sul florovivaismo che aspettavamo da anni – ha commentato la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi –. E’ un presupposto decisivo perché si apra una nuova stagione di sviluppo per uno dei settori strategici dell’agricoltura toscana, ora è necessario che arrivino in fretta anche i decreti attuativi. Le imprese devono essere sostenute nella transizione energetica, nella ricerca e nell’innovazione così come nella formazione tecnica. Serve un piano strategico nazionale perché il settore florovivaistico ha sofferto più di altri dell’aumento dei costi energetici, degli effetti dei cambiamenti climatici e della diffusione di fitopatie. La Regione Toscana – ha chiuso – sarà in prima fila nell’impegno per valorizzare tutte le potenzialità di una norma che riconosce al settore il ruolo di eccellenza che gli spetta".

albe