GABRIELE ACERBONI
Cronaca

Tre anni senza medico. Un paese chiede aiuto: "Mandateci a Porretta"

E’ stata molto partecipata l’assemblea organizzata dallo Spi Cgil di Pistoia. L’assessore offre incentivi ai professionisti per non abbandonare la Montagna.

E’ stata molto partecipata l’assemblea organizzata dallo Spi Cgil di Pistoia. L’assessore offre incentivi ai professionisti per non abbandonare la Montagna.

E’ stata molto partecipata l’assemblea organizzata dallo Spi Cgil di Pistoia. L’assessore offre incentivi ai professionisti per non abbandonare la Montagna.

Sanità pubblica e servizi territoriali sono stati al centro dell’incontro di ieri pomeriggio a Pavana. La sala del circolo Mcl del paese montano ha ospitato l’iniziativa promossa da Spi Cgil con la presenza del segretario generale di Pistoia, Andrea Brachi, e del Comune di Sambuca Pistoiese rappresentato da Marco Breschi, suo primo cittadino. Ospite speciale l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini, chiamato a illustrare novità e a cercare di rispondere alle domande del pubblico presente. E i residenti di questa realtà montana certo non si sono fatti sfuggire questa occasione partecipando in tanti, così come in tanti sono stati a chiedere di risolvere due nodi principali: la presenza continuativa, e sul posto, di un medico di famiglia e la possibilità di un accordo con la confinante Asl romagnola.

"Sul primo punto c’è da precisare che siamo di fronte a una difficoltà che purtroppo non riguarda solo Sambuca – ha precisato Bezzini –. Riguarda tutto il paese e la nostra regione, e ovviamente è più accentuato nelle realtà montane e periferiche dove spesso anche i bandi vanno deserti. Stiamo ragionando assieme all’azienda sanitaria proprio in questi giorni, per arrivare a compimento in poche settimane, di un nuovo pacchetto di incentivi finanziari e organizzativi (6 ore per 230 euro) che possano facilitare l’accesso di medici di medicina generale. Ovviamente un po’ più complesso è il tema del rapporto con l’Emilia Romagna – ha continuato l’assessore –, perché ci sono leggi da rispettare.

"Stiamo approfondendo le situazioni per capire se, al netto della già presente e possibile mobilità attiva e passiva, ci possa essere la possibilità di comprendere meglio il tema delle realtà di confine. Tema complesso sul piano degli aspetti formali. Ci stiamo concentrando su quello dei medici di famiglia – ha concluso Bezzini – per vedere se riusciamo a invogliarne alcuni a operare anche in questi territori". Allargando la visione, per il sindacato, questi sono solo alcuni dei problemi che esistono nelle aree interne.

"Come in tutta la montagna Pistoiese – ha spiegato infatti il segretario Brachi –, da Sambuca alla montagna pesciatina, mancano i servizi: chiudono gli uffici postali così come i bancomat, il trasporto pubblico è insufficiente e la viabilità è a rischio, poche scuole o nessun asilo, e una sanità territoriale che non dà le risposte che dovrebbe. Le persone più deboli, soprattutto anziani, e gli anziani soli, patiscono questa situazione diventata ormai una emergenza. Mi sembra strano che qualcuno si domandi ancora oggi come mai si abbandonano le montagne e le aree interne", ha concluso provocatoriamente il segretario. E questa emergenza la conosce bene il sindaco Breschi che alla ricerca di una soluzione è arrivato a fare un appello ai medici in pensione affinché tornino a lavoro.

"E molti hanno risposto – ha detto il sindaco –. Il problema è che la normativa non permette a chi ha più di 70 anni di rientrare in servizio. Per questo ho scritto anche al ministro. Aspetto i famosi 30 giorni di legge, se non mi risponde mi rifarò vivo. Qui ci sono problemi sulle emergenze, manca il medico di base e quelli specialisti. Questi sono grandi problemi, specialmente per una popolazione che è sempre più anziana, spesso sola, che non può raggiungere luoghi distanti per andare dal medico. Per il tema del rapporto con l’ospedale di Porretta speriamo in un nuovo protocollo con la loro Regione, sia sulla sanità che sui trasporti. Aspettiamo qui il presidente Giani e quello dell’Emilia-Romagna per attivare le collaborazioni".

Gabriele Acerboni