Tremano i lavoratori dell’inceneritore : "Salvate i nostri posti". L’appello dei sindacati

Gli oltre trenta dipendenti di Ladurner e del Cis chiedono aiuto . Cigl, Cisl e Uil favorevoli alla proposta di proroga dell’attività . e anche di ammodernare l’impianto e definire i nuovi progetti.

Tremano i lavoratori dell’inceneritore : "Salvate i nostri posti". L’appello dei sindacati

Tremano i lavoratori dell’inceneritore : "Salvate i nostri posti". L’appello dei sindacati

"Salvate i nostri posti di lavoro, qui, a Montale!". E’ l’appello dei dipendenti di Ladurner e del Cis spa che lavorano all’inceneritore di via Tobagi di cui si fanno portavoce i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti dopo un’assemblea con i lavoratori. I rappresentanti delle tre sigle sindacali riferiscono che durante l’assemblea "era evidente la preoccupazione negli occhi di chi di lavoro vive dopo i molti articoli letti sui mezzi di informazione" sulla discussione sul futuro dell’impianto. I sindacati, dopo aver ascoltato i lavoratori, esprimono il loro favore verso la proposta di proroga della vita dell’impianto per tre anni più uno e mostrano la loro contrarietà alla dismissione dell’inceneritore.

"Se il piano regionale dei rifiuti ha previsto oltre 30 impianti – fanno presente i sindacati – e la loro realizzazione stenta, a Montale si pensa di dismettere il termovalorizzatore" e sottolineano come all’impianto siano addetti "28 lavoratrici e lavoratori alle dipendenze della Ladurner, l’attuale gestore, e 3 di Cis, impiegati e impiegate, un personale caratterizzato da professionalità ed esperienza, e il lavoro è strumento di dignità per famiglie che vivono di lavoro. Abbiamo incontrato l’amministratore di Cis e i tre sindaci – dicono Cgil, Cisl e Uili della categoria – non saremo noi a dire quale impianto realizzare, questo compito spetta alla politica, noi diciamo forte di non mettere in contrapposizione il lavoro alla salute e sicurezza, per noi questi sono due capisaldi ineludibili, è possibile continuare a lavorare in sicurezza, come fino a oggi è stato, in questo sito".

I tre sindacati precisano poi che "l’impianto di Montale è un termovalorizzatore, non un inceneritore, che produce energia elettrica e smaltisce rifiuti. Anche dopo la più spinta raccolta differenziata – continuano le tre sigle sindacali – esiste un rifiuto indifferenziato, che differentemente andrebbe in discarica o ad altro impianto di termovalorizzazione, aggravando il costo della tariffa dei rifiuti e diminuendo la disponibilità di risorse nei bilanci delle tre amministrazioni".

Il comunicato dei sindacati afferma poi che "negli anni gli utili e i ristori ambientali sono confluiti nei bilanci dei Comuni, creando così, un circolo positivo che permette alle amministrazioni di investire in servizi pubblici alla collettività". Alle organizzazioni sindacali va bene "la proposta fatta al tavolo sindacale che prevede una proroga di tre anni più eventualmente un ulteriore anno, per ammodernare l’attuale impianto e contestualmente per la definizione di nuovi progetti che salvaguardino l’occupazione".

Il comunicato è firmato dai sindacalisti Bettini per la Funzione Pubblica Cgil, Giannini per la Federazione Italiana Trasporti della Cisl e da Benevieri della Uil Trasporti. Si ricorda che la proposta di una proroga di tre anni più uno della gestione del termovalorizzatore è stata lanciata dai due sindaci di Montale Ferdinando Betti e di Quarrata Gabriele Romiti. Il sindaco di Agliana Luca Benesperi, favorevole a una riconversione dell’impianto senza ricorrere all’incenerimento, è per una proroga "la più breve possibile" per individuare una alternativa all’impianto attuale.

Giacomo Bini