REDAZIONE PISTOIA

Deposito rotabili, un museo a cielo aperto. "Ripariamo la locomotiva più antica d’Italia"

E’ del 1907, ancora in esercizio. I pezzi che non si trovano vengono costruiti. Il responsabile: "Abbiamo una grande esperienza"

Deposito rotabili storici Pistoia (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 24 febbraio 2022 -  Un luogo autenticamente sospeso nel tempo, dove meccanici e tecnici ogni giorno accudiscono decine di locomotive storiche che qui, da anni, sono di casa. Non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia il lavoro del deposito rotabili storici di Pistoia, uno dei più importanti di tutta Italia, ristrutturato e gestito da Fondazione FS: anche se molti dei treni storici in programma negli scorsi anni sono stati annullati per l’emergenza sanitaria, le maestranze pistoiesi hanno continuato a mantenere in esercizio vaporiere, automotrici diesel, carrozze e carri storici.

Mezzi unici e delicati, che necessitano di una manutenzione altamente specializzata e di pezzi di ricambio non più in commercio che, al bisogno, occorre prodursi in proprio. Nelle officine di Pistoia anche questo è possibile e viene fatto quotidianamente. «La manutenzione di questi mezzi è molto complessa – rivela Paolo Dallai, responsabile del deposito rotabili storici di Pistoia – ma qui a Pistoia abbiamo tutti gli strumenti per poter agire sul locomotive così particolari. Nel nostro archivio in deposito abbiamo centinaia di pubblicazioni e documenti relativi al materiale rotabile dagli inizi del ‘900 ad oggi. Disegni industriali, cataloghi di vernici, elenco di chiodature e catene, dettagli della componentistica: materiale informativo fondamentale per ripristinare o realizzare ex novo componenti usciti di produzione da decenni". Le vaporiere che vengono gestite dal deposito pistoiese hanno, nel migliore dei casi, 100 anni di storia sulle spalle. Come quella attualmente in riparazione: si tratta della 640 003, una locomotiva classe 1907 che si fregia di essere la più anziana locomotiva ancora in esercizio nel nostro Paese. Circa 50 tonnellate di acciaio dotate di ruote motrici (in gergo tecnico "sale") con un dl diametro di un metro e 85 centimetri, che si possono muovere alla strabiliante velocità massima di 100km/h. Macchine, insieme alle 740, alle 746, alle 685, che hanno fatto la storia delle ferrovie italiane e che ora, grazie al lavoro nelle officine pistoiesi, vivono una seconda giovinezza operativa.  

«Quello di Pistoia è come un museo a cielo aperto – sottolinea Dallai – con la caratteristica però che i treni che possiamo vedere qui non sono affatto statici, ma viaggiano frequentemente con i treni storici organizzati da Fondazione FS". A Pistoia i macchinari e le maestranze sono specializzati nelle locomotive a vapore, ma qui trovano spazio e manutenzione anche le automotrici leggere "Littorine" o alcuni locomotori elettrici preservati in livrea storica di origine. Insomma, questa è la città della grande specializzazione. "Attualmente a Pistoia abbiamo un locomotore E.646 ed un E.656 denominato ‘Caimano’. Sono locomotive elettriche che fino a qualche anno fa hanno viaggiato regolarmente sulla rete ferroviaria ma che adesso sono state ripristinate e mantenute nelle loro eleganti livree originali – chiude Dallai – Anche queste vengono mantenute in condizioni di esercizio ottimali e impiegate frequentemente in treni storici o, all’occorrenza, come mezzi di trazione per trasferire materiale o vaporiere da un deposito all’altro".  

Francesco Storai