Tragedia ieri mattina nel centro di accoglienza per migranti nella parrocchia di Vicofaro. Un uomo, di trenta anni, originario della Guinea, è stato trovato morto nel suo letto. Sembra che da molto tempo soffrisse di epilessia, una malattia che già in passato era stata causa di più di un incidente, come quando, per un’"assenza", era caduto dalle scale. "Una tragedia che ci colpisce tutti – spiega il parroco don Massimo Biancalani, che da anni fa dell’accoglienza la sua missione cristiana – Un dolore davanti al quale è bene mantenere rispetto". La tragedia è avvenuta ieri mattina. L’allarme è stato dato immediatamente, intorno alle 9,30. Sul posto è arrivata un’ambulanza della Misericordia di Pistoia con i volontari e nel contempo due volanti della polizia. Purtroppo, per il giovane, non c’era già più niente da fare e i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Anche gli accertamenti svolti dalla polizia hanno confermato il decesso per cause naturali. Intanto, è stato svolto ieri sera un primo accertamento sulla salma dal medico legale incaricato, i cui esiti chiariranno definitivamente la causa della morte dell’uomo.
Ma il difficile clima di convivenza dei residenti del quartiere con gli ospiti del centro di accoglienza ha portato a nuove polemiche. Qualcuno di residenti del quartiere, infatti, è sceso in strada con i cellulari in mano, per fare fotografie, cosa che ha provocato la reazione degli ospiti del centro. "Forse si aspettavano di fotografare una rissa, per poi farne un post velenoso da diffondere sui social", commenta qualcuno.
Don Biancalani invita tutti al rispetto. Quello che si deve davanti alla morte di un uomo, oltretutto giovane, che ha avuto una vita di sicuro non facile.
"Da quello che ci risulta, era stato da noi per un periodo lungo – spiega don Biancalani – Poi si era trasferito a Firenze dove aveva dormito anche per strada, sotto il ponte della tranvia. Poi dieci giorni fa era rientrato da noi. Aveva un decreto di espulsione e infatti stavamo cercando di aiutarlo con i nostri legali. Purtroppo quello che è accaduto stamani (ieri per chi legge, ndr) era una cosa da mettere in conto. Qui abbiamo tanti ragazzi fragili, e lui era uno di questi. Combatteva da sempre con l’epilessia, e già in passato gli era capitato di cadere, a seguito di un’assenza. Era stato ricoverato al Cto per alcuni mesi e si era ripreso. Purtroppo, aveva crisi frequenti. Aveva una terapia, ma evidentemente non è bastata. Nella notte aveva avuto una crisi epilettica e poi sonnolenza".
Poi il pensiero va a tutti gli altri. "Sono molto rattristato – spiega don Biancalani – C’è un totale disinteresse e abbandono nei confronti di queste persone più fragili, siamo soli sul territorio: facciamo quello che possiamo, ma avremmo bisogno di aiuto".
Infine un appello al rispetto. "Il gruppo del comitato ha subito colto la palla al balzo per affacciarsi e venire a fotografare. Ovviamente i ragazzi non l’hanno accettato: non siamo allo zoo, ci vuole umanità e rispetto specie davanti a una tragedia. Sono tutti addolorati per la perdita di un amico. Purtroppo, c’è ancora un gruppetto che ancora si muove senza un minimo di umanità: si potrebbe lavorare insieme, ma invece siamo soli".
G. A.