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Il noto ristoratore Checco Bugiani
Pistoia, 19 febbraio 2025 – “Pronto? Il signor Bugiani? Siamo della banca. Tutti i centralini sono stati sequestrati, perché c’è un tentativo di frode in corso. Lei dovrebbe urgentemente spostare i soldi che ha sul suo conto corrente”. Questo il contenuto della telefonata che ha ricevuto ieri mattina, il noto ristoratore Checco Bugiani, della Locanda del Capitano in via Stracceria, a due passi dalla Sala. Ma lui ci tiene subito a precisare che non ci è cascato. “Certo ho fatto le mie verifiche perché mi sono allarmato, è chiaro”, spiega. La telefonata è stata fatta sul cellulare di Bugiani ieri mattina alle 11. Un fatto strano, il numero di telefono sembrava essere quello della filiale dell’istituto di credito nel quale il ristoratore ha il suo conto corrente. “Lo avevo registrato sul cellulare perciò inizialmente li ho ascoltati”, spiega ancora. Al telefono i malfattori si sono presentati come carabinieri, che stavano effettuando dei controlli perché sarebbe stato in atto un tentativo di frode su vari conti correnti. Proprio per questo, si raccomandavano di spostare una prima importante cifra, trentamila euro, su un conto corrente privato dei carabinieri che operano in questo settore (chiaramente non esistente). E, nel raccomandarsi di non parlare con nessuno della faccenda, i malviventi hanno spiegato al ristoratore di indicare come causale ’Antifrode Polizia Postale’, una sorta di collaborazione tra le forze dell’ordine per mettere in salvo i poveri risparmiatori. Ovviamente una truffa ben congegnata. “Si sono raccomandati di non far parola con nessuno di questa operazione – racconta ancora incredulo Bugiani – perché, hanno spiegato, tutti i telefoni della banca e il centralino erano sotto sequestro. Poi mi hanno chiesto quanto avessi sul conto e mi hanno consigliato di iniziare col salvare 30mila euro, perché altrimenti nel giro di poco qualcuno mi avrebbe svuotato il conto corrente. Il versamento doveva essere fatto su un conto intestato alla Brb Promotion Srl”.
A quel punto, Bugiani ha deciso di andare a controllare di persona quello che stava accadendo. “Ripeto, avevo già mangiato al foglia, ma volevo essere completamente tranquillo, perciò ho preso la macchina e sono andato in banca per fare una verifica. Lì, nella filiale, ho parlato con un impiegato e poi anche con il direttore, che mi hanno confermato che c’era una truffa di questo tipo e di non toccare nulla dal conto, perché altri correntisti erano stati contattati da malviventi che avevano utilizzato lo stesso copione. Un racconto, devo dire convincente. Anche per questo ho deciso di rendere pubblica questa storia, per mettere in guardia altre persone che possono cascare nella trappola. Ho anche chiamato il comando dei carabinieri, e molto gentilmente mi è stato spiegato che ovviamente nessun rappresentante dell’Arma ha mai preso iniziative per comunicare una truffa del genere”.
“Ora mi chiedo che cosa sarebbe accaduto se al mio posto ci fosse stata una persona più anziana, magari che vive sola in casa, e che non ha la prontezza di confrontarsi con nessuno, né di chiedere aiuto. Nel dubbio, io dico: chiamate sempre le forze dell’ordine”.
M. V.