
Se n’è andato all’improvviso in una notte d’agosto, dopo la prima giornata di vacanza al mare nella sua casa al Lido di Camaiore. Con la scomparsa di Piergiorgio Caselli la città perde un pezzo di vita e di storia, segnate dal suo lungo e intenso impegno professionale di stimato commercialista e di uomo profondamente cattolico e legatissimo alla famiglia.
Piergiorgio Caselli, che avrebbe compiuto 82 anni a novembre, era il settimo dei nove figli di Vittorio Caselli, imprenditore e figura di spicco nella Pistoia del ‘900, con un’importante presenza in politica nella Dc. Una famiglia conosciutissima, i Caselli, per gli svariati ruoli rivestiti nelle professioni. E Piergiorgio tra loro. Da giovane era stato nell’Azione cattolica, nell’età matura ha ricoperto a lungo ruoli di vertice nel mondo del credito cooperativo, come presidente della Banca di Pistoia, carica mantenuta per oltre dieci anni. Significativa la sua attività a livello professionale, come titolare di uno dei più noti studi di commercialista, nel quale si sono formati molti professionisti. Per anni si è messo a servizio anche dell’Ordine professionale del quale faceva parte, prima come segretario poi per un decennio da presidente. Ma l’impegno di Caselli è stato forte anche nella Curia: da poco aveva lasciato l’incarico di economo della diocesi, che aveva avuto prima con il vescovo Mansueto Bianchi poi con Fausto Tardelli.
"Ho la consolazione di aver scherzato e riso insieme a lui solo pochi giorni fa – lo ricorda con commozione Andrea Amadori, grande amico e suo vicepresidente alla Banca di Pistoia, oggi vicepresidente di Chiantimutua – quando parlavamo di vederci presto. Non aveva perso il suo umorismo, che usava prima con se stesso, rinunciando a una cena perché - diceva - “come tutti i Caselli vado a letto presto”. Avevamo deciso allora per un pranzo al mare con altri amici. Piergiorgio aveva la dote rara dell’umiltà, del saper stare un passo indietro anche quando rivestiva ruoli pubblici importanti, rifuggiva da quelle forme di orgoglio che certe cariche portano spesso a evidenziare".
Un uomo riservato e di grande equilibrio, umano e professionale, lo ricorda ancora Amadori, così come tanti altri colleghi, amici o conoscenti che hanno condiviso con lui momenti della loro vita e lo hanno stimato per la sua onestà e competenza.
Negli ultimi mesi Caselli aveva avviato un prezioso lavoro di ricostruzione biografica del babbo Vittorio che, poliglotta per i suoi rapporti con l’estero come esportatore di panico e per incarichi pubblici tra i quali presidente della Camera di commercio di Pistoia, aveva in gioventù tradotto opere di autori come Edgar Rice Burroughs, padre di Tarzan, e Joseph Conrad. Un lavoro che non ha potuto vedere concluso ma che di certo avrà ugualmente il suo compimento.
La salma è esposta nelle Cappelle del commiato della Misericordia di via del Can Bianco. Le esequie lunedì alle 9.30 in Duomo. Alla moglie Graziella, alle figlie Chiara, nostra collaboratrice, e Alessandra e agli amatissimi nipoti Silvia, Tommaso, Margherita ed Elena esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza e le condoglianze della redazione.
Cristina Privitera