Si chiama Novavax e agli occhi di molti non è che l’ultimo tentativo per intercettare indecisi e scettici a vaccinarsi contro il covid. Con l’arrivo di diverse migliaia di dosi all’ospedale Santo Stefano di Prato nella giornata di domenica, pronte ad essere smistate per tutta l’area Toscana centro, ora si comincia a scrivere l’ultimo atto di questa campagna vaccinale durata oltre un anno. Ultima carta da giocarsi è proprio quella del farmaco "tradizionale", di tipo proteico, dunque non a Rna messaggero come Moderna o Pfizer. Sono ore di coordinamento nell’azienda sanitaria, ore che serviranno a stabilire tempi e modalità di somministrazione. L’ipotesi più probabile è che l’effettiva distribuzione agli assistiti possa avvenire già a inizio della prossima settimana, con prenotazioni direttamente dal portale. La platea potenziale degli interessati è di quasi 12mila pistoiesi, un numero deducibile per semplice sottrazione tra la popolazione residente over 12 e chi ha già ricevuto almeno una prima dose dei vaccini finora disponibili. Un dato assoluto che però non può essere esatto, dal momento che al suo interno comprende anche i guariti dal covid che per Pistoia, tra le province a più alto contagio da sempre, dovrebbe essere piuttosto consistente. La vera e nuova differenza nei numeri potrebbe dunque arrivare unicamente da qui, considerata la lentezza ormai fisiologica nella progressione vaccinale che si registra anche nella settimana che si è chiusa domenica. La frenata infatti non si arresta, con sole 152 prime dosi in una settimana (20 in meno dei sette giorni precedenti), 570 seconde e 1.779 terze, con appena 37 bimbi in età 5-11 anni vaccinati.
La situazione pistoiese, dove ad oggi gli over 12 vaccinati con almeno una dose sono pari al 92,4% della popolazione residente, ricalca quanto avviene ovunque. Ecco la panoramica sui dati delle prime dosi, con rispettivamente seconde e terze tra parentesi: in età 5-11 anni ha ricevuto una fiala il 41,93% (33,24%), nella fascia 12-17 anni siamo all’86,56% (81,86% e 37,14%), nella 18-29 anni al 93,36% (89,15% e 53,1%), tra i trentenni siamo a quota 87,69% (84,12% e 53,35%), tra i quarantenni all’87,34% (84,64% e 58,9% ), nello scaglione 50-59 anni prima siamo al 92,6% (90,25% e 70,36%), in quello 60-69 anni al 95,23% (92,9% e 69,44%), nei settantenni la copertura è del 96,15% (94,54% e 79,69%) e infine gli over 80 coperti con una fiala salgono al 99,93% (98,09% e 85,43%). Intanto il centro vaccinale allestito al Ceppo (che ha superato quota 60mila somministrazioni) ha rimodulato gli orari di apertura, offrendo sedute vaccinali dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 20. l.m.