Un agosto più instabile. Le proiezioni degli esperti

Chi resta in città può tirare un sospiro di sollievo: gli eccessi saranno limitati

Un agosto più instabile. Le proiezioni degli esperti

Turisti accaldati (foto d’archivio)

Punte di caldo africano meno frequenti ed incisive, maggior instabilità atmosferica con possibilità di temporali. In altre parole: un agosto generalmente meno caldo del luglio che sta per chiudersi. Questa, in estrema sintesi, la linea previsionale tracciata dal CSCT, gruppo di meteorologo fondato dal valdinievolino Filippo Casciani. "La linea di tendenza che abbiamo ipotizzato insieme ai miei colleghi – sottolinea – prevede un agosto in generale meno caldo rispetto al luglio che stiamo vivendo. Sull’area Mediterranea, che poi è quella che ‘comanda’ all’80% il tempo meteorologico sulla Toscana, prevediamo una situazione che favorirà l’arrivo di correnti all’Oceano Atlantico, capaci sia di portare deboli perturbazioni ma anche periodi di alta-pressione di origine oceanica e non africana. Tradotto in parole povere: caldo ma senza troppi eccessi. Ovviamente ciò non vuol dire che non ci sarà da sudare, anzi. Prevediamo, però, che le ondate di caldo potrebbero essere più brevi e meno persistenti, intervallati da qualche giorno di instabilità atmosferica, con temporali sulle colline in espansione verso le zone di pianura. Un po’ come si è visto, ad esempio, ad inizio della scorsa settimana: in un contesto caldo c’è stato comunque spazio per qualche breve acquazzone".

Secondo questa proiezione, firmata da Lorenzo Allegri, Filippo Casciani, Luca Orlando, Marco Cocci e Andrea Conterno, la provincia di Pistoia potrebbe andare incontro ad un agosto caldo ma tutto sommato vivibile, senza estremi di caldo persistente. Com’è possibile, però, delineare una previsione meteorologica a più di quindici giorni di distanza? "Non parlerei di previsione – precisa Casciani –, bensì di linee di tendenza. Quelle che formuliamo sono proiezioni basate su calcoli statistici e probabilistici basati sulle correlazioni tra parametri troposferici ed oceanici. In sostanza, osservando le dinamiche legate alle temperature dei mari e della situazione in troposfera si riescono a trovare dei meccanismi ricorrenti che danno indicazioni sul tempo delle settimane successive. Poi rivolgiamo il nostro sguardo al passato, cercando similitudini con periodi passati. La meteorologia non è una scienza esatta ed è questo il suo fascino. Si possono, però, trovare dei segnali per capire il futuro. Già verso settembre, ad esempio, sarà possibile avere un’idea su come potrebbe essere il prossimo inverno, a livello europeo. Prima però – conclude – vediamo se la nostra proiezione per agosto coglierà nel segno".

Francesco Storai