PATRIZIO CECCARELLI
Cronaca

Un anno di incertezze per l’industria. Pistoia chiude col segno meno

La produzione del 4° trimestre 2024 si attesta, rispetto al 2023, su -3,5%. La media migliora su base annua

Da sinistra Giacomo Salvi, Daniele Matteini, Milena Guerrini. e Matteo Niccolai durante il bilancio annuale di Confindustria sul nostro distretto industriale

Da sinistra Giacomo Salvi, Daniele Matteini, Milena Guerrini. e Matteo Niccolai durante il bilancio annuale di Confindustria sul nostro distretto industriale

PISTOIASarà un 2025 all’insegna dell’incertezza quello che si prospetta per l’industria locale, in particolare per quanto riguarda le province di Prato, Pistoia e Lucca, con alcuni distinguo per tipologia di settore e area. È quanto emerge dall’analisi dei dati del rapporto annuale di Confindustria Toscana Nord, che ieri nel corso di quattro distinte conferenze stampa - a Prato, Pistoia, Lucca e Pietrasanta – ha fatto il punto sull’andamento della produzione nell’anno appena trascorso, tracciando un quadro di ciò che si prevede per il 2025.

"Pistoia - spiega il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini - chiude il 2024 con una frenata che la pone a metà classifica nell’area, vicina alla media del territorio di Confindustria Toscana Nord e a quella del Paese. Il dato provinciale della produzione del 4° trimestre del 2024 si attesta, rispetto allo stesso periodo del 2023, su -3,5%, mentre sul dato annuo la perdita si riduce al -2,7%. Come al solito, andamenti diversi, o anche molto diversi, fra settori produttivi consentono alla provincia di Pistoia di ottenere una media tutto sommato accettabile, dati i momenti".

Ma vediamo nel dettaglio i dati relativi all’anno appena trascorso. A variazione tendenziale decisamente negativa di tessile (-9,3 % sul 4° trimestre, -8,1 % annuo), abbigliamento (-8,4% sul 4° trimestre, -6,1 % annuo) e soprattutto del caratterizzante cuoio e calzature (-19,6% nel 4° trimestre, -16,1% annuo) si oppongono la metalmeccanica (+1% nell’ultimo trimestre, +4,3% nell’anno), gli alimentari (rispettivamente, +0,6% e +2,3%) e la sostanziale ripresa del mobile che, con il +6,1% di fine anno recupera e chiude una serie negativa di risultati nel 2024. Negativa la carta (-4,8% nel 4° trimestre dell’anno, -2,7% per l’intera annualità), mentre la chimica-plastica, negativa sull’intero anno (-3,1%) risulta in lieve risalita (+0,6%) nell’ultimo trimestre 2024. Andamento analogo per gli altri settori manifatturieri, che hanno però perso quota nel 4° trimestre del 2024, ma sostanzialmente tengono sul dato annuo (-6,9% trimestrale, -0,3% annuo).

Da qui le prospettive incerte anche per il 2025, che per il presidente Matteini, riguardano in particolare "alcuni settori che subiscono fortemente la nuova impennata dei prezzi energetici. L’inflazione - osserva il presidente - è calata, ma non come speravamo. Lo stesso vale per i tassi, che sono un po’ calati, ma non quanto ci si aspettava. Quindi gli investimenti stentano, molte aziende li rimandano, e tutto questo crea una forte incertezza. Ci aspettiamo un segnale totalmente diverso nel secondo semestre del 2025. Il primo sarà ancora un semestre difficile, anche se le nostre peculiarità sono sempre presenti. Siamo forti su tantissimi settori, siamo leader in altri, per cui sicuramente, anche se la situazione è difficile, riusciremo a tenere la barra dritta verso la direzione giusta. In un contesto così complicato, e fortemente influenzato da fattori esterni - conclude il presidente - l’industria pistoiese deve sfruttare alcuni punti di forza che possono favorire la sua tenuta: fra questi, è sicuramente importante essere il luogo di riferimento dell’intera industria ferroviaria italiana".

Patrizio Ceccarelli