
Un anno senza Davide. L’ombra della tragedia è sempre presente: "Difficile dimenticare"
"E’ stato un anno molto difficile, per tutti noi. Davide è sempre nei nostri cuori e presto penseremo ad un modo per ricordarlo anche in campo". Alessandro Petrolini, dirigente della Montagna Pistoiese, esterna così lo stato d’animo con cui il club ha affrontato la giornata di ieri, che coincideva con quella in cui Davide Gavazzi accusò il malore che lo portò alla morte. Il giovane portiere, che proprio nell’estate del 2022 era tornato a San Marcello, se n’è andato all’improvviso a 28 anni proprio trecentosessantacinque giorni fa, per un dramma ancora oggi inspiegabile agli occhi di chi lo ha conosciuto. Anche perché Davide non aveva particolari problemi di salute e nelle settimane precedenti si era allenato regolarmente.
I compagni lo avevano visto poi particolarmente felice quel giorno: avrebbe giocato di fatto la sua prima partita da titolare, dal momento del suo ritorno a Gavinana. Solo che Montagna Pistoiese – Cintolese, valida per la seconda fase della Coppa Toscana di Seconda Categoria 202223, quel pomeriggio non è mai iniziata: durante gli esercizi di riscaldamento, il ventottenne è crollato a terra, perdendo i sensi. Il massaggio cardiaco e l’utilizzo del defibrillatore lo hanno tenuto in vita, anche se già al momento dell’arrivo dei soccorsi la situazione appariva disperata. Trasferito con l’elisoccorso a Careggi e ricoverato d’urgenza in terapia intensiva, dopo aver lottato per tutta la notte si è arreso al malore che lo aveva colpito. E che ha scioccato tutti coloro che hanno assistito alla scena, compagni di squadra e avversari.
Un avvenimento tragico che continua forse a suggestionare qualche ex-compagno: un paio di settimane fa, un giocatore avrebbe a quanto pare accusato problemi respiratori, durante un allenamento. Si trattava alla fine di un attacco di panico e tutto si è chiuso fortunatamente nel migliore dei modi. "C’è chi da quel giorno non ha più rimesso piede in campo, decidendo di smettere. E chi è tornato, ma a fatica – ha proseguito Petrolini – sono tragedie che segnano e che lasciano strascichi. E’ stata dura concludere la scorsa stagione, perché era evidente che il pensiero fosse da tutt’altra parte". La Montagna lo ha intanto ricordato con un post sui social. "Inevitabilmente, ogni volta che arriviamo al campo, lo sguardo va a quella porta – si legge – dove dalla gioia siamo passati in un attimo alla disperazione. Continuerai sempre a vivere nei nostri cuori".
L’intenzione dei dirigenti è di dedicargli un altro pensiero nel match della prima squadra fissato per la prima domenica di novembre, perché dopodomani il gruppo giocherà fuori casa. "Anche noi dirigenti ci siamo chiesti se fosse giusto andare avanti – ha concluso Petrolini – abbiamo deciso di continuare per rispetto nei confronti del territorio e delle famiglie. E dello stesso Davide".
Giovanni Fiorentino