Approvata in Consiglio regionale una legge per rimuovere squilibri tra i territori regionali, "Una Toscana più vicina e più coesa. È l’intento della legge con la quale – ha commentato Vincenzo Ceccarelli, presidente del gruppo Pd - la Regione punta a dare opportunità a quanti vivono in territori lontani dai centri urbani e dai loro servizi. La proposta di legge avanzata dal Presidente Giani ha trovato nell’iter in Commissione e in Aula un arricchimento grazie agli emendamenti presentati dal Partito Democratico, dando vita così a un testo maggiormente dettagliato e ancor più incisivo". La notizia è stata diffusa dal presidente della Commissione Aree Interne, Marco Niccolai che spiega: "La ‘Toscana diffusa’ è l’insieme dei territori caratterizzati da minima densità abitativa, maggiore difficoltà di collegamento alle più evidenti conurbazioni urbane comunque di grande rilievo storico, culturale, paesistico, ambientale". In pratica si punta a ridurre il divario tra chi vive lontano dai centri e valorizzare l’identità territoriale con misure sperimentate e progetti pilota. Per il 2025, sono previsti 750mila euro per contributi per locazioni, 750mila euro per acquisti di case montane e 500mila euro per negozi nei piccoli centri. Tra le ferite aperte trova spazio la proposta di aiutare le edicole rafforzando la rete di vendita e distribuzione della carta stampata, o almeno prevedere l’installazione di distributori automatici, presentata dal capogruppo di FdI, Vittorio Fantozzi e approvata poi all’unanimità dal Consiglio. Appresa la notizia, il sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo non ha nascosto il suo apprezzamento pur interrogandosi su come, quanto e quando le diverse iniziative riceveranno risorse adeguate.
"È un testo di legge su cui siamo d’accordo, determina alcune specificità utili ai territori, la differenza rispetto agli ultimi anni è che finalmente se ne parla ma, quando si entra nel concreto le risorse sono sempre troppo poche. Quindi confermo: bene una norma che va nella direzione giusta, ma nella speranza che venga alimentata adeguatamente. Abbiamo due grandi necessità – argomenta il primo cittadino - che implicano revisioni innovative, una sanitaria e una nei servizi, magari anche rivedendo i modelli perché, spostarsi è nevralgico ma noi abbiamo ancora modelli vecchi che sono costosi e poco efficienti. Adesso è il momento di cogliere i bisogni reali, anche in tempi individuati su misura".
Andrea Nannini