GIACOMO BINI
Cronaca

Un musicista alla corte del Re Sole . Ricostruita tutta la storia di Lully

La studiosa Innocenti risolve il giallo sulle origini del compositore i cui discendenti vivono a Montale

La studiosa Innocenti risolve il giallo sulle origini del compositore i cui discendenti vivono a Montale

La studiosa Innocenti risolve il giallo sulle origini del compositore i cui discendenti vivono a Montale

Jean Baptiste Lully, il geniale compositore alla corte di Luigi XIV, era figlio in un gentiluomo fiorentino e non di un mugnaio e i lontani discendenti della sua famiglia vivono a Montale e a Prato. Sono i risultati di una ricerca della studiosa montalese Barbara Innocenti, docente di letteratura francese all’Università di Firenze, che ha finalmente risolto il giallo delle origini di Lully che sono da tempo oggetto di controversie e affannose e non risolutive indagini da parte degli studiosi. Lo studio di Barbara Innocenti (nella foto al centro), pubblicato nell’ultimo numero della rivista Civiltà Musicale, dedicato interamente al grande Jean Baptiste e al suo rapporto con Molière, scioglie molti dei misteri che avvolgevano finora la provenienza familiare e il ceto sociale del musicista che ha rinnovato il barocco seicentesco. Il giallo e la polemica nascono già nel Seicento perché Gian Battista Lulli, che in Francia mutò il suo nome in Jean Baptiste Lully (un ritratto nella foto piccola), si definì "figlio in un gentiluomo fiorentino" nel suo atto di matrimonio mentre i suoi nemici, che volevano screditarlo, cercarono di sbugiardarlo sostenendo che era figlio di un semplice mugnaio e quindi aveva umili origini. Nel Novecento alcuni studiosi e biografi, indagando negli archivi fiorentini, avvalorarono l’ipotesi di un Lully millantatore sostenendo che suo padre, Lorenzo Lulli, era un contadino trasferitosi dal Mugello a Firenze dove aveva sposato la figlia di un mugnaio. Dunque mugnaio il padre di Gian Battista e mugnaio il nonno dalla parte di madre.

Ma l’apparenza può ingannare anche gli studiosi più rigorosi, come dimostra lo studio di Barbara Innocenti che per un anno e mezzo ha allargato le ricerche a una quindicina tra archivi e biblioteche, scavando più a fondo nelle radici più lontane dei Lulli di Firenze fino al ‘300, cioè due secoli prima la nascita di Gian Battista. Da questa approfondita ricerca è risultato che l’antica famiglia dei Lulli apparteneva alla "nobiltà civica" fiorentina essendo stati i suo esponenti anche Priori della Signoria con tanto di stemma familiare e quindi a pieno titolo "gentiluomini" sebbene impegnati in attività imprenditoriali oltre che proprietari terrieri.

La famiglia si era trasferita da Firenze al Mugello da dove Lorenzo, il babbo di Gian Battista tornò nel capoluogo, fu iscritto all’arte degli speziali e sposò la figlia di un imprenditore, che certamente possedeva anche dei mulini.

Non c’è prova alcuna che Lorenzo avesse mai esercitato l’attività del mugnaio, dunque Jean Baptiste Lully non aveva mentito quando si era definito "figlio di un gentiluomo" e avevano torto i suoi detrattori. E anche nel secolo successivo a quello in cui visse il grande musicista del Re Sole, i Lulli continuarono a ricoprire importanti cariche pubbliche nell’area fiorentina da Fiesole fino a Montale, dove uno dei pronipoti, Domenico Lulli fu camarlingo nel 1794, come risulta dall’archivio storico del Comune di Montale dove tuttora vivono dei Lulli. Altri discendenti sono rilevati a Prato, dove il 29 novembre del 1700 un Lorenzo Lulli esecutore testamentario si sposò con Maria Rosa Stefana di Giovanni Querci.

Giacomo Bini