PISTOIA
Il viso che diventa viola e non per il trucco. È iniziato tutto per colpa di un profumo che lascia troppo la scia. Per via di scarpe dai tacchi troppo alti. Per via delle uscite con le amiche. "Mi sono annullata per lui. Io ero quella che non capiva, quella che sbagliava sempre. Quella che non poteva guardarsi più allo specchio: ero brutta. E incapace. Anche nel lavoro. ‘Puttana’ così mi chiamava, così mi sentivo. Poi ci sono state le botte. Senza avvertimento, senza perché. I pugni che mi riducevano in frantumi. ‘Non ho fatto nulla’, mi dicevo. Ma il dolore da chi diceva di amarmi arrivava lo stesso".
La storia è di una donna per noi senza nome, la voce che racconta è quella di una delle psicologhe e psicoterapeute di Aiutodonna. Una storia come tante, ancora troppe, anche nella nostra provincia: novantanove gli "sos" lanciati dalle donne pistoiesi dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024, un dato purtroppo allineato (e comunque destinato a crescere nei giorni che mancano da qui al 31 dicembre) con quello dell’anno precedente quando a fine 2023 il contatore si aggirava intorno al centinaio. Non c’è pace. E non c’è amore, se arrivano le botte, le minacce, i ricatti. A ribadirlo la mattinata di ieri al Teatro Bolognini realizzata dalla Società della Salute Pistoiese con il proprio centro antiviolenza Aiutodonna in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, punta dell’iceberg di un lavoro che durante l’anno va avanti silenzioso e prezioso e che con invece un po’ più di rumore ha coinvolto anche il mondo della scuola. Solo ieri a far da pubblico c’erano oltre duecento tra ragazzi e ragazze delle scuole superiori pistoiesi che con partecipazione e vivace capacità di riflessione si sono lasciati portare in questo viaggio di sensibilizzazione dalle psicologhe e psicoterapeute del Centro.
Le professioniste di Aiutodonna Elisabetta Pini, Letizia Ricci, Elisabetta Rossi, Giulia Vannucci, Maria Fedi e Lisa Guastini, insieme alla coordinatrice del centro stesso, Donatella Giovannetti, hanno tenuto il palco coinvolgendo, raccontando, prestando la voce a donne vittime di violenza e, come accade sempre in questa Giornata, offrendo una panoramica sui numeri che pur nella loro staticità raccontano bene di un fenomeno lontano dall’essere sconfitto. Dal 2006 (anno d’avvio del servizio) a oggi sono state 1.548 le donne che hanno chiesto aiuto. Le vittime sono per la maggior parte italiane (75%), più giovani che in passato e, sorpresa, con lavoro stabile (44%). La violenza più diffusa? Psicologica (94%), poi fisica (70%), sessuale (10%) e stalking (7,5%), con una recrudescenza del grado di violenza stessa e quindi con un aumento del rischio corso dalle vittime (18%, livello alto). Il maltrattante è quasi sempre una "persona di casa" o che lo è stata in passato, nel 71,5% ritenuto insospettabile.
Il Centro Antiviolenza Aiutodonna della Sds risponde allo 0573.21175 il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì dalle 15 alle 18 (attivo servizio di segreteria telefonica h24) e offre accoglienza telefonica, supporto psicologico, consulenza legale e molto altro.
Alla mattinata hanno preso parte coi loro saluti la presidente della Sds Anna Maria Celesti, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, Raissa Cipriani in rappresentanza del prefetto Licia Donatella Messina, i comandanti rispettivamente del gruppo Guardia di Finanza di Pistoia e dei Carabinieri Dante Aquino e Fabio De Rosa, il questore Marco Dalpiaz e il provveditore per Pistoia e Prato Ilaria Baroni, tutti a sottolineare l’importanza della cura e del rispetto, insieme alla vicinanza delle istituzioni.
linda meoni