Un parco tra le antiche mura. Ma la bonifica ferma il cantiere nell’area dell’ex tiro a segno

L’Arpat ha chiesto nuovi campionamenti per quantificare la presenza di metalli e idrocarburi . Misurazioni anche nelle acque della Brana. Il costo complessivo dell’opera supera i 400mila euro. .

Un parco tra le antiche mura. Ma la bonifica ferma il cantiere nell’area dell’ex tiro a segno

Così si presenta il cantiere nell’area dell’ex tiro a segno, in via dei Macelli Il progetto per la valorizzazione delle mura è di due anni fa

Sono passati ormai due anni, era il 25 ottobre 2022, da quando è stato approvato il progetto esecutivo per la valorizzazione delle mura storiche di viale Matteotti, nell’area dell’ex tiro a segno, in via dei Macelli, e il cantiere si è smosso di poco. Da un lato sono stati demoliti alcuni tratti di mura costruiti successivamente, e che chiudevano parti a verde inesplorate per i pistoiesi, e dall’altro si è passati all’apertura di grandi porte nella porzione che guarda il lungo Brana e che serviranno poi come accesso futuro al parco che dovrà nascere e per il quale il Comune ha stanziato circa 130mila euro, con un contributo regionale di 200mila.

L’andamento dell’opera, però, è molto a rilento perché, una volta aperta tutta l’area, sono state riscontrate presenze di residui di polvere da sparo in quanto, appunto, si tratta della zona di riferimento dell’ex tiro a segno. Pertanto il cantiere si è fermato e sono iniziate lunghe perizie, indagini nel terreno e tutto ciò che serve in questi casi, rallentando l’opera. Adesso, però, spunta una novità, come risulta da una determina dirigenziale comunale del 13 settembre scorso, e che fa seguito a interventi già avvenuti nell’area per effettuare le necessarie bonifiche.

Tutto parte dalle integrazioni arrivate entro la scadenza del 31 luglio 2024 in merito all’ultima Conferenza dei servizi che riguarda l’opera e l’Arpat (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), ha inserito nuove prescrizioni con ulteriori campionamenti per individuare la presenza di alcuni metalli e idrocarburi, unitamente a una campagna specifica per le acque sotterranee sia in periodo di "magra" e quindi quando la Brana è in secca, che di "morbida" termine tecnico per descrivere invece l’abbondanza delle acque, misurando così i parametri chimico-fisici.

Un incarico complessivo di circa 14mila euro, che si aggiunge ai precedenti 60mila euro di incremento del quadro economico, che andrà a certificare maggiormente che l’area sia bonificata al meglio ma, al tempo stesso, allungare ancora l’attesa prima di mettere mano in maniera definitiva per la realizzazione del progetto di valorizzazione.

"Siamo in attesa ancora di capire dove portare la terra rimossa, quella nella quale è stata rinvenuta un’alta concentrazione di piombo – ha risposto l’assessore Alessio Bartolomei, che ha le deleghe alla protezione civile, assetto idrogeologico, mobilità urbana e metropolitana, trasporto pubblico locale, viabilità e infrastrutture, polizia municipale e sicurezza e verde pubblico – . Dovrà essere l’Arpat a darci questa indicazione. La proiezione possibile è che il parco possa essere pronto nella primavera prossima".

S.M.