Un polmone verde in città. Ecco cento nuovi alberi

Con ’Life Terra’ riqualificata un’area abbandonata. Seguirà un’aula all’aperto. Hanno contribuito al progetto Dife, fondazione Caript, Chone e Vannucci Piante. .

Un polmone verde in città. Ecco cento nuovi alberi

Un polmone verde in città. Ecco cento nuovi alberi

Un connubio che ha aperto la strada, in primis, ad un progetto incentrato sul verde e che adesso ha dato i suoi primi frutti, sotto l’egida di una importante associazione in difesa del territorio come Legambiente. Il progetto "Life Terra" vede i suoi frutti anche nella nostra città grazie all’impegno di Dife spa, Fondazione Caript, Chone e Vannucci Piante. Queste forze si sono messe insieme per riqualificare un’area precedentemente abbandonata nei paraggi di viale Adua, a fianco dell’ITTS Fedi-Fermi, andando ad impiantare cento alberi autoctoni che rientrano in un quadro complessivo a livello europeo che parla di 500 milioni di esemplari da mettere a dimora. Uno spazio verde riqualificato che non solo migliorerà l’aspetto estetico del territorio, ma avrà anche tutta una serie di impatti ambientali e sociali positivi oltre che la possibilità di diventare un rifugio per la fauna, mitigando gli impatti negativi dell’urbanizzazione.

Nell’occasione sono stati coinvolti anche studenti e cittadini già nel passato con workshop, presentazioni e interazioni dirette attraverso le quali sono state gettate le basi per una comunità informata e impegnata nella tutela del proprio ambiente. Le novità nella zona, però, non finiscono qui perché, nell’immediato futuro, sarà realizzata un’aula didattica "en plein air", caratterizzata da panchine disposte a semicerchio tra gli alberi, offrendo così agli insegnanti la possibilità di condurre le loro lezioni in un ambiente stimolante. "La collaborazione tra Dife, Legambiente e altre organizzazioni dimostra che è possibile trasformare gli ideali ambientali in azioni concrete – affermano i promotori – attraverso la riforestazione urbana, si apre la strada a una Pistoia più verde, più sana, più resiliente e connessa con il suo ambiente, promuovendo una rivoluzione positiva che abbraccia sia l’ecologia che il benessere sociale. È un investimento nel futuro ambientale della città che promuove una migliore gestione delle risorse naturali e una riduzione dell’impatto ecologico". In questo modo, pertanto, si va a rendere più vivibile e praticabile una zona che fino ad oggi ha avuto ben poco da dire, schiacciata tra il traffico del viale Adua e la ferrovia con in mezzo un parcheggio sostanzialmente deserto ed un grande campo incolto che separa la vecchia sede del "Fermi" con quella del "Fedi".