REDAZIONE PISTOIA

Un tavolo in Prefettura: "Stop alle aggressioni. Servono interventi a tutela degli operatori"

La richiesta arriva dall’Ordine delle professioni infermieristiche. Il presidente Nucci: "Episodi in aumento, è il momento di dire basta" . Tre casi in pochi giorni a Pistoia: "Anche i volontari vanno difesi".

Un frame del video dell’aggressione a un volontario della ’Mise’ di Monsummano

Un frame del video dell’aggressione a un volontario della ’Mise’ di Monsummano

Una richiesta che è arrivata nelle ultime ore sui tavoli della Prefettura di Pistoia. Oggetto, la messa in campo di interventi strutturali per la tutela dei professionisti sanitari (e non è affatto escluso che tale richiesta possa riguardare anche chi attorno al sanitario fornisce prestazioni a titolo volontario), troppo spesso destinatari di aggressioni verbali o fisiche da parte degli utenti ospedalieri. A sollevare la questione alla luce dei dati oltre che delle pressioni troppo spesso subito dal personale che anche sulle nostre pagine abbiamo raccontato è David Nucci, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia (Opi), che già sul versante fiorentino ha avviato una discussione col vice capo gabinetto della Prefettura con l’impegno a giorni di un tavolo congiunto con tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie.

"L’unico modo per affrontare il tema delle aggressioni – spiega Nucci - è portare avanti le istanze di tutti i professionisti sanitari, a livello interdisciplinare. A Firenze siamo già stati ricevuti, ottenendo un successivo step di discussione formale. La richiesta è stata inoltrata anche all’attenzione della prefettura di Pistoia. Restiamo in attesa". La mobilitazione è motivata in primis dai numeri, che non lasciano spazio a dubbi: nel 2023 l’Osservatorio regionale ha registrato in tutta la Toscana 2356 casi (nel 2022 furono 1258), di cui 1769 aggressioni verbali e 478 fisiche. Dati ampiamente sottostimati per una nota ritrosia alle segnalazioni. "Oggi, sempre più spesso, ci troviamo di fronte a fatti di cronaca non più tollerabili, ai quali è necessario mettere fine e per i quali è necessario un coinvolgimento permanente delle istituzioni, aziende, ordini e forze sindacali. A tutela della sicurezza e del decoro professionale, l’Ordine chiede ancora una volta, come già in passato, un intervento strutturale e permanente delle istituzioni competenti e delle forze dell’ordine a favore di tutti i professionisti sanitari che hanno pari dignità e devono avere pari attenzione e rispetto. Un ragionamento che potrebbe anche riguardare il terzo settore, con casi sempre più frequenti di aggressioni anche ai volontari".

Solo nell’ultimo periodo, infatti, di episodi del genere nella nostra provincia ne abbiamo documentati tre: uno a Monsummano, lo scorso 20 agosto, gli altri due a Montale, ogni volta destinatari uomini o donne in servizio volontario per le associazioni locali. Dalle nostre parti, tra gli episodi più eclatanti tornati a far parlare nei mesi scorsi, ci fu quello a danno di un infermiere allora in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Pescia avvenuto nel 2020. Un’aggressione i cui esiti impedirono alla vittima di tornare al lavoro per ben sei mesi. Il verdetto dalle aule di giustizia nel maggio scorso con una condanna di otto mesi all’aggressore. E un trauma per l’aggredito quasi certamente impossibile da rimuovere.

linda meoni